Rita Dalla Chiesa stronca l’isteria della sinistra sulla Rai: “Lottizzerebbe pure le poltrone nei bagni”

30 Gen 2024 11:30 - di Alberto Consoli
Rai Rita Dalla Chiesa

“Se ci fossero poltrone nei bagni, lottizzerebbero pure quelle”. Bella tirata d’orecchi – e bella umiliazione alla sinistra- da parte di Rita Dalla Chiesa che torna sul caso Rai a Quarta repubblica.Da Nicola Porro si parla della polemica sull’informazione innescata dal fantomatico sit-in del 7 febbraio organizzato da Elly Schlein. Un’iniziativa lunare, non a caso la segretaria dem è rimasta col cerino in mano: si sono sfilati dall’iniziativa, Calenda, il M5s, Avs. Insomma, l’hanno “scaricata”. Con una frantumazione dell’opposizione tra accuse e contro-accuse. La polemica su  una fantomatica  “TeleMeloni” non regge. La popolare conduttrice e deputata di Forza Italia, una professionista che la Rai l’ha frequentata e la conosce bene,  si spazientisce.

Rita Dalla Chiesa. lottizzazione Rai della sinistra, dalle fioriere ai bagni…

Spetta così a lei coniare un’altra espressione colorita per simboleggiare la faccia di bronzo con cui l’opposizione parla di occupazione della Rai da parte del centrodestra. Se Daniele Capezzone tempo fa disse che la sinistra “aveva lottizzato anche le fioriere di viale Mazzini; la conduttrice eleva all’ennesima potenza la brama di poltrone che ora il Pd tenta di nascondere. “Non ci posso stare, l’arroganza in questi anni l’ho sempre vista nella sinistra che ha voluto tutte le poltrone”- esordisce la parlamentare- . Dicevamo sempre che se nei bagni ci fossero state le poltrone, avrebbero voluto anche quelle. Questo ha fatto la sinistra in questi anni. Quando è stata nominata la Vigilanza Rai hanno cominciato a dire: ‘adesso butteranno fuori tutti’”.

Rita dalla Chiesa. “Quando la sinistra diceva ‘butteremo tutti fuori'”

Dunque, chiunque abbia un filo di onestà intellettuale deve osservare che non c’è stata alcuna “epurazione” dei conduttori scomodi: “Pensavano che avremmo fatto fuori tutte le persone, questo non è avvenuto. Tutte sono rimaste al loro posto. Quelle che se ne sono volute andare, se ne sono andate: come Fazio, ma le altre continuano a lavorare tranquillamente. Non c’è stata nessuna ossessione del potere da parte nostra. Non penso ci sia stata arroganza da parte del presidente Meloni. L’arroganza semmai in tutti questi anni c’è stata per la voglia di poltrone che ha sempre avuto la sinistra. Per quale motivo, una volta in maggioranza, avrebbero dovuto prendere indicazioni dalla minoranza?”.

Il post piagnucoloso di Saviano sulla Rai

Per l’ex conduttrice tv il problema dei “compagni” è uno solo, la presunta superiorità antropologica: “Sono convinti che qualunque nomina fatta da loro sia migliore perché loro sono più bravi; perché loro sono sul piedistallo, ci guardano con commiserazione: come se fossimo dei deficienti e loro fossero le uniche persone in possesso di cultura e verità. Non è giusto e non è onesto”, va giù pesante la Dalla Chiesa. Le cui affermazioni  sono una risposta- fra le altre cose- a un post surreale e piagnucoloso del solito Saviano. Che appena ha sentito il termine Rai si è gettato nella polemica per spruzzare anche lui la buona dose di veleno. “La #Rai è stata svuotata – scrive su X- . Tutti gli spazi pubblici, anche quelli gestiti in maniera virtuosa, stanno subendo lo stesso destino perché sono solo caselle da liberare per l’amico o il parente da accontentare e ripagare per il sostegno”. Le vette dell’assurdo si sono raggiunte in questa polemica sulla libertà di stampa. L'”amichettismo” che cambia senso semantico per il quale fu coniato. E la ricerca del pluralismo scambiato per lottizzazione. 

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