No, la Meloni non ha messo quella targa ad Acca Larenzia: smentita la bufala del Fatto (e di Lerner)

9 Gen 2024 16:31 - di Giovanni Pasero

«Smentisco la ricostruzione apparsa sul Fatto Quotidiano di oggi in relazione alla targa in ricordo di Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta, Stefano Recchioni posta ad Acca Larenzia. Nel 2010 la giunta capitolina di centrodestra approvò il toponimo ‘Largo Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta, Stefano Recchioni; vittime del terrorismo 7 gennaio 1978′, e per questo ho lanciato un appello al sindaco Gualtieri per la realizzazione del toponimo come già fatto alle moltissime vittime del terrorismo riconosciute dallo Stato. La targa a cui fa riferimento il pezzo fu apposta proprio per contestare l’attribuzione della toponomastica istituzionale da ambienti extraparlamentari. Nessuno dei nomi citati è stato coinvolto nella deposizione della targa. Chiediamo alla redazione del Fatto Quotidiano immediata rettifica dell’articolo». Così il presidente della commissione Cultura della Camera Federico Mollicone.

La targa apposta ad Acca Larenzia in polemica anche contro La Russa (cofondatore di FdI)

La targa fu apposta da gruppi extraparlamentari in aperta polemica anche con la stessa Meloni e ci sono e i comunicati stampa dell’epoca a dimostrarlo. I termini utilizzati al suo interno non facevano più parte da diverso tempo del lessico né di Alleanza nazionale né tantomeno di Fratelli d’Italia.

A sbugiardare il Fatto quotidiano è indirettamente lo stesso Fatto quotidiano. Nell’articolo datato 17 gennaio 2012 si parlava infatti in altri termini. «Dopo 34 anni una nuova targa in via Acca Larentia», «a cambiarla i militanti dell’ex sede storica del Movimento sociale italiano in memoria dei tre ragazzi morti: Franco Bigonsetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni. La targa, come quella che è stata sostituita, è a firma “i camerati” da “Carlo Giannotta, responsabile della sede Autonoma, aveva motivato questo cambio, affermando: «Fini e il suo gruppo, tra cui Gasparri e La Russa (da lì a pochi mesi cofondatore di Fratelli d’Italia ndr), fecero la promessa di una Italia migliore quando nel ’78 misero la vecchia targa. Promessa poi non rispettata. Per questo noi l’abbiamo sostituita ed abbiamo specificato l’ideologia che ha assassinato quei tre ragazzi”. Insomma, una polemica contro la destra.

A deporre una corona d’alloro (e non la targa), nell’anniversario della strage di Acca Larenzia, furono l’allora assessore ai Lavori pubblici della giunta Alemanno. Fabrizio Ghera, accompagnato tra gli altri da Giorgia MeloniFederico Mollicone. Quindi tra quella targa e l’omaggio reso a quei tre ragazzi uccisi ad Acca Larenzia, non vi è alcun nesso. Per quelli del Fatto non era difficile cadere nell’errore. Gli bastava leggere almeno il loro giornale.

Aveva abboccato all’articolo farlocco anche Gad Lerner, che ha postato un velenoso post su X, ex Twitter. A nulla sono serviti i commenti di rettifica. Ci sono bufale che a qualcuno piacciono più della verità.

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