Meloni: il premierato è la madre di tutte le riforme, mette fine a ribaltoni e governi tecnici

3 Nov 2023 17:28 - di Francesco Severini
Meloni riforme

Giorgia Meloni l’ha definita la “madre di tutte le riforme”. Così in conferenza stampa ha presentato, dopo il Consiglio dei ministri che ha dato il via libera al testo, la riforma del premierato ossia l’elezione diretta del presidente del Consiglio. Il disco verde è arrivato all’unanimità. È una “riforma costituzionale – ha spiegato – che introduce l’elezione diretta del presidente del Consiglio e garantisce due obiettivi che dall’inizio ci siamo impegnati a realizzare: il diritto dei cittadini a decidere da chi farsi governare, mettendo fine a ribaltoni, giochi di palazzo e governi tecnici” o “passati sulla testa dei cittadini”. Non saranno toccate le competenze del presidente della Repubblica.

Telefonata fake, Talò si è dimesso

A proposito della telefonata fake con i comici russi Meloni ha annunciato che stamattina “il mio consigliere diplomatico Francesco Talò ha rassegnato le dimissioni”. Nella telefonata con il duo comico russo “ho ribadito – ha aggiunto – la posizione che sostengo anche pubblicamente”. “Se siamo stati oggetto di questo tentativo di disinformazione – ha commentato inoltre la premier – è anche per le posizioni che abbiamo a livello internazionale. Mi dispiace che anche in questo caso ho visto che da parte di alcuni si è disposti a dare megafono alla propaganda russa per attaccare il Governo Meloni, anche quando non si fa un favore all’Italia”.

Il premierato darà stabilità ai governi

In merito al premierato, il cui testo è stato messo a punto dalla ministra Elisabetta Casellati, Meloni ha spiegato che “quando i governi vanno a casa dopo un anno e mezzo c’è una debolezza. Io credo che sia una riforma fondamentale. È una priorità e proprio perché siamo stabili e forti abbiamo la responsabilità di cogliere questa occasione e per lasciare a questa nazione qualcosa che possa risolvere i propri problemi strutturali”.

La norma anti-ribaltone

Con questo riforma il premier può essere “sostituito solo da un parlamentare” e quindi è la fine dei governi tecnici e anche delle “maggioranze arcobaleno”. Si rinvia poi alla legge elettorale la responsabilità di garantire una maggioranza. È prevista anche una norma anti-ribaltone: il presidente eletto può essere sostituito solo in un caso, e solo da un parlamentare che resta vincolato al programma del premier eletto e deve far parte della stessa maggioranza.

Altro punto della riforma riguarda i senatori a vita: “Non ci saranno più, fatto salvo per gli ex presidenti della Repubblica e gli attuali senatori a vita. Dopo il tagli dei parlamentari l’incidenza dei senatori a vita è molto aumentata”.

Il piano Mattei: definita la governance

Illustrato in conferenza stampa anche il piano Mattei, un progetto strategico in ambito geopolitico che punta a rendere l’Italia “protagonista nel Mediterraneo”. Illustrando nel dettaglio il piano, Meloni ha detto che con il provvedimento in questione “abbiamo definito la governance”, con “la cabina di regia in capo a Palazzo Chigi”.  “Noi abbiamo lavorato sodo – ha aggiunto – ora si tratta di finalizzare la stesura definitiva” del Piano “con i paesi coinvolti per poi portarlo in Parlamento e al confronto con l’Ue”.

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