Ue, la forza del “modello Meloni”. Fidanza: «L’asse popolari-socialisti non regge più»

4 Lug 2023 10:00 - di Federica Parbuoni
fidanza ue

Portare il “modello Meloni” in Europa, dando vita a una nuova maggioranza che veda insieme Popolari e Conservatori. FdI ci sta “lavorando da tempo” e, in vista delle prossime europee, registra i segnali positivi che arrivano anche dagli altri Stati: “Abbiamo numeri destinati a crescere ovunque. In ogni elezione nazionale svoltasi in Europa negli ultimi mesi il centrodestra ha vinto“, ha ricordato il capodelegazione di FdI a Strasburgo, Carlo Fidanza, sottolineando che “è chiaro che l’asse popolari-socialisti non regge più e che anche molti liberali sono insofferenti”.

Fidanza: “Portiamo il modello Meloni in Europa”

Intervistato dal Giornale, l’esponente di FdI ha sottolineato che “vedremo i numeri alla fine”, ma intanto “una cosa è certa: Giorgia Meloni, come capo del governo italiano e leader dei Conservatori europei sarà al tavolo da protagonista assoluta”. L’Ecr, inoltre, ha ricordato ancora Fidanza, “oggi vanta tre primi ministri (Italia, Polonia e Repubblica Ceca, ndr) che rappresentano un quarto dell’intera popolazione europea”. Domani proprio a Varsavia gli esponenti dell’Ecr, Meloni compresa, si ritroveranno per gli “Study days”, durante i quali “ci confronteremo su ruolo geopolitico e difesa europea, transizione ecologica e politiche per la famiglia”.

A Varsavia gli “Study days” dell’Ecr

“Sarà l’occasione – ha chiarito Fidanza – per affinare le posizioni dei Conservatori su temi che ci vedono sempre più protagonisti”. Sono di fatto gli stessi temi che l’eurodeputato indica come prioritari nella campagna elettorale per il voto della prossima primavera.  “Transizione ecologica: la sinistra verde e rossa pensa che la debbano pagare famiglie e imprese, noi invece che l’Europa debba accompagnare questo percorso con gradualità, neutralità tecnologica e incentivi. Immigrazione, a maggior ragione dopo i fatti della Francia, che segnano il fallimento di un modello che non dobbiamo riproporre. Famiglia naturale e libertà educativa delle famiglie rispetto a un’agenda arcobaleno sempre più aggressiva”, ha spiegato Fidanza, ricordando come il cambio di passo nell’Ue sia già in atto.

Fidanza: “Le nostre parole d’ordine ora sono nei documenti ufficiali”

Il governo Meloni ha smentito la narrazione della sinistra e le nostre parole d’ordine trovano spazio nei documenti ufficiali dell’Ue. È avvenuto sull’immigrazione e ora avviene sulla sovranità: fino a ieri un rigurgito autarchico della destra nazionalista, oggi la premessa imprescindibile per garantire la competitività delle nostre imprese nello scenario globale”, ha detto Fidanza, soffermandosi poi sulla mediazione con Polonia e Ungheria sul tema dei migranti, che vede il premier italiano in prima fila.

La mediazione con Polonia e Ungheria: “Sui punti decisi siamo d’accordo”

“Come ha spiegato Giorgia Meloni, in Consiglio Ue ogni governo difende legittimamente i propri interessi nazionali. Polonia e Ungheria stanno facendo uno sforzo sottovalutato nell’accoglienza dei profughi ucraini: la loro diffidenza è comprensibile. Al di là di aspetti marginali, con loro siamo d’accordo sul punto decisivo: l’immigrazione incontrollata – ha concluso Fidanza – si contrasta fermando le partenze, stroncando i trafficanti, distinguendo a monte i rifugiati dai migranti economici, investendo nei Paesi africani come proposto e ottenuto dall’Italia sulla Tunisia”.

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