L’indagato Luca Casarini, la “pecorella smarrita” invitata dal Papa al sinodo sui migranti…

8 Lug 2023 16:56 - di Lucio Meo

La pecorella smarrita è stata ritrovata, su un barcone ovviamente, da Papa Bergoglio, che ha deciso di invitare Luca Casarini, ex Disobbediente, anarchico, No global e chi più ne ha più ne metta, al sinodo dei vescovi italianiche si terrà in ottobre. Proprio lui che mai ha manifestato inclinazioni spirituali, oggi si dichiara “cristiano”, più che cattolico, e ci manca poco che reciti un Ave Maria tra un pugnetto chiuso e un nuovo tatuaggio comunista. Casarini, oggi, viene intervistato dal Corriere della Sera e dalla Stampa (a cui confessa di essere indagato per favoreggiamento dell’immigrazione), che si meravigliano, quasi quanto noi, della improvvisa conversione di Casarini, da anni impegnato al fianco delle Ong più che dei preti, da sempre su posizioni più politiche che religiose. Ma la parolina magica che ha fatto scattare il feeling con Papa Bergoglio è una sola: migranti. Lui, ovviamente, non perde l’occasione…

“E’ un grande onore e una grande opportunità per me come persona, ma anche un messaggio forte di sostegno per Mediterranea Saving Humans e per tutto il soccorso civile in mare. Non a caso questo invito deve molto a don Mattia Ferrari, nostro capo missione in quella che chiamerei la navigazione di Mediterranea dentro la Chiesa. Con Mediterranea saremo anche presenti a un incontro con i vescovi dal 18 al 24 settembre promosso dalla Diocesi di Marsiglia, preparatorio a un possibile Sinodo del Mediterraneo cui partecipino realtà laiche e cristiane”, spiega.

Luca Casarini, Papa Bergoglio e il patto sui migranti

Che c’entra Casarini con i vescovi? “Al Sinodo vado per ascoltare, ma certamente mi piacerebbe condividere l’esperienza che sto facendo da 5 anni in mare coi migranti perché parla dello stesso Vangelo di papa Francesco, così come della sua enciclica Fratelli Tutti:  ovvero l’importanza di sentire come fratelli sorelle le altre persone e in particolare i più deboli. Quelle che chiamiamo democrazie riservano ad alcune categorie di persone un trattamento diverso e ineguale: sono i più poveri che arrivano dal Sud del mondo, coloro che troviamo in Libia, nei campi profughi turchi finanziati dalla Ue, che muoiono nei naufragi di Cutro e Pylos. Se non affrontiamo seriamente questi temi le democrazie fondate nel dopoguerra sul concetto di diritti umani perdono senso”. E il Papa? Casarini è tutto zucchero e miele. “Rappresenta una Chiesa che sceglie di confrontarsi con il mondo. Che raffigura non un potere, ma un condannato a morte, Gesù Cristo, inchiodato a una Croce. Attraverso quello che facciamo con Mediterranea in mare, con il Papa e con molti Vescovi abbiamo costruito un rapporto solido basato sul fare, sulla concretezza, sulla pratica del soccorso civile in mare. È un rapporto fondato su grande stima, grande amicizia e soprattutto grande fratellanza. Incontrarsi facendo le cose… il Papa ci ha sempre sostenuto e aiutato anche in questa cosa difficile, al sinodo io forse sarò visto un po’ come la “pietra dello scandalo”...

La lettera di Francesco sulla visita a Lampedusa

Proprio oggi, il Papa in una lettera all’Arcivescovo di Agrigento, mons. Alessandro Damiano, in occasione della celebrazione a ricordo del decimo anniversario della Sua visita a Lampedusa, ha parlato del ripetersi di gravi tragedie nel Mediterraneo. “La morte di innocenti, principalmente bambini, in cerca di una esistenza più serena, lontano da guerre e violenze, è un grido doloroso e assordante che non può lasciarci indifferenti. È la vergogna di una società che non sa più piangere e compatire l’altro”, sottolinea il Papa.

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