Salone del Libro, Violante stronca i teppisti rossi: «Grave il rifiuto del dialogo con Roccella»

22 Mag 2023 12:16 - di Michele Pezza
Violante

Ma quale “fascismo degli antifascisti“, l’assalto di alcuni giovani alla ministra Eugenia Roccella al Salone di Libro di Torino è semmai da imputare a una concezione «narcisistica» della politica. Proprio così: Luciano Violante rifiuta l’abusata formula coniata (con ben altre finalità) da Pier Paolo Pasolini per introdurre una chiave interpretativa assolutamente originale di quella violenza. L’occasione gliela offre un’intervista al Messaggero, durante la quale l’ex-presidente della Camera individua nella «grave diseguaglianza sociale», nel «difettoso funzionamento dei corpi intermedi» e nella «assenza di speranza» le cause della rinata violenza politica.

Violante: «Giovani figli di una politica narcisistica»

«Il problema, oggi – spiega Violante -, è che nessuna società occidentale è pacificata». È il motivo per cui resiste alla tentazione di affibbiare le vecchie etichette del passato ad un fenomeno che ha radici molto recente, a partire dalla «diseducazione alle corrette modalità di una protesta». Il rischio che scorge Violante sta proprio nell’interpretare i fatti di Torino attraverso un «groviglio di parole». La realtà, a suo dire, è invece molto più semplice: «Questi giovani non sanno come si protesta. Sono vittime di una politica narcisistica in cui conta soprattutto apparire».

«Sulla Rai polemiche prive di senso»

In pratica, l’esatto opposto della «politica seria» che, ricorda l’ex-presidente di Montecitorio, «è invece persuasione, è spostamento di forze», mentre «quei ragazzi non hanno spostato niente». Lo conferma il rifiuto di aderire all’invito al dialogo, loro rivolto dalla Roccella. Un atteggiamento «inaccettabile» per Violante. Come se ne esce? L’ex-presidente della Camera auspica la «ricostruzione di comunità politiche». A provvedervi devono essere i partiti, a patto – tuttavia – che «tornino nella società». Un’ultima riflessione riguarda le recenti polemiche scatenate dalla sinistra sulla Rai, con l’accusa al governo di voler realizzare una contro-egemonia culturale. Ma Violante stronca tutto. «È sempre accaduto – ricorda – che chi sta a Palazzo Chigi governi pure in Rai. Se non si vuole questo – conclude – si cambi la legge sulla governance».

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