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Renzi e Calenda alle comiche finali: “divorzio” rinviato per non sparire alle prossime Europee

Politica - di Michele Pezza - 23 Maggio 2023 - AGGIORNATO 23 Maggio 2023 alle 15:32

Si è capito poco sui motivi della rottura, si capisce ancora meno su quelli della (presunta) rappacificazione. Risultato: chi ha davvero compreso dove vogliono andare a parare da qui alle elezioni europee del prossimo anno Carlo Calenda e Matteo Renzi è davvero un asso. Ma tant’è: alla riunione dei senatori del gruppo unitario (domani tocca ai deputati), presenti i due litiganti, il sedicente Terzo polo è riuscito (così parrebbe almeno) ad evitare la rottura definitiva. «Nessuna randellata oggi tra me e Renzi», dice infatti Calenda al termine della riunione. Lo conferma pure il documento unitario passato all’unanimità.

Renzi e il leader di Azione stipulano la tregua davanti ai senatori

Divorzio rinviato, dunque: Italia viva e Azione restano un gruppo unico in Parlamento. Con l’impegno «a valutare una lista unitaria» per le Europee del 2024. Il succo è tutto qui. Il resto è il solito elenco di buoni propositi, con tanto di riferimento ai «principi di lealtà e correttezza» che sta solo a indicarne le recenti violazioni. La riunione, durata circa due ore, ha registrato toni bassi, salvo che nel finale, quando i due galletti si sono affrontati in un effervescente botta e risposta. Sia Renzi sia Calenda hanno chiesto la fine delle ostilità. Il clima rissoso sembra aver stressato entrambi.

Alle elezioni europee bisogna superare il 4%

E si capisce: il secondo è abbondantemente al di sotto della soglia di sbarramento del 4 per cento necessaria per conquistare eurodeputati, il secondo vi veleggia intorno. E dopo le accuse e gli insulti volati in questi giorni, non è affatto detto che riescano a superarla anche una volta tornati insieme. Apposta strizzano l’occhio a +Europa e parlano di «lista comune» aperta a chiunque si riconosca in Renew Europa. Era il punto che stava a cuore a Renzi ma sul quale Calenda nicchiava. Renew è il gruppo che a Strasburgo fa capo a Emmanuel Macron, il presidente francese alle prese con un inarrestabile deficit di consenso. Il fatto che Renzi e Calenda abbiano litigato per allearsi con lui la dice sullo stato di salute dei loro partiti.

 

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di Michele Pezza - 23 Maggio 2023