Immigrazione e reati, i dati che sbugiardano la sinistra: il 34% dei denunciati o arrestati è straniero

6 Mag 2023 12:12 - di Redazione
Immigrazione

I dati del Dipartimento di pubblica sicurezza del Viminale parlano chiaro: il 34% dei denunciati o arrestati non è italiano. La sinistra, dunque, è smentita dai numeri. Gli stranieri sono l’8 per cento in Italia, ma sono responsabili di un crimine su tre. Il Giornale sceglie un’apertura incentrata sull’emergenza sicurezza nell’edizione oggi in edicola. Le cronache quotidiane fanno registrare un’escalation di strupri e violenze. Ultimo caso in ordine di tempo, agghiacciante, è lo stupro di Latina, dove una ragazzina di 16 anni è stata rapita e violentata  per un’intera notte. Gli inquirenti stanno cercando di stanare il 31enne romeno senzatetto, identificato ma che è sparito nel nulla. Per non parlare della violenza alla stazione Centrale Milano. Per non parlare della situazione della Stazione Termini di Roma che in alcune ore diventa terra di nessuno.

Il report del dipartimento di pubblica sicurezza del ministero dell’Interno

L’ultimo report del dipartimento di pubblica sicurezza del ministero dell’Interno, realizzato con Eurispes e rilanciato dal quotidiano di Minzolini  parla chiaro: “Nel 2022 sono stati segnalati 271.026 casi di reato che coinvolgono stranieri ritenuti responsabili di attività illecite. Casi che corrispondono al 34.1% del totale delle persone denunciate e arrestate. Quindi, più di una segnalazione su tre coinvolge stranieri. Che rappresentano circa l’8.5% del totale della popolazione residente”. Se si concentra l’attenzione sui soli reati predatori, so legge che gli stranieri coinvolti con denunce o arresti riguardano il  45.48% dei casi. Percentuale che salgono se si guardano i dati delle rapine: dove “le denunce e/o gli arresti a carico dei cittadini non italiani toccano il 47.31% del totale. I dati forniti dal Dipartimento di pubblica sicurezza del Viminale riguardano il 2022 e  registrano un aumento rispetto al 2021. Ma le cronache confermano che il trend per il 2023 non sembra destinato a un’inversione di tendenza.

In aumento i reati sessuali e i femminicidi

Dati estremamente negativi arrivano dal fronte dei reati sessuali, che il rapporto  segnala in aumento rispetto al 2021. Le donne sono le vittime predominanti, tra il 74% ed il 76%, di  atti persecutori;  tra l’81% e l’83% per i maltrattamenti contro familiari e conviventi; “e con valori che oscillano tra il 91% e il 93% per le violenze sessuali. Non vengono fornite indicazioni sulle nazionalità dei predatori. Ma nel 2019, in base ai dati diffusi dal ministero dell’Interno, la percentuale di stranieri responsabili per questo tipo di reati si attestava sopra il 41%”. Drammatici sono o dati relativi ai femminicidi. Nell’ultimo anno sono stati registrati 124 omicidi con vittime donne, +4% rispetto al 2021. Molto interessanti i numeri che registrano  la percezione di insicurezza degli italiani:  nel 2023 più di un cittadino su quattro, esattamente il 26.6%, non giudica sicuro il luogo in cui abita. “Una percezione più marcata al sud – rileva il Rapporto- con il 30.5% e nelle isole con il 38.4%. Il 24.8% del campione dello studio ha dichiarato di sentirsi meno sicuro rispetto a tre anni fa”.

Emergenza sicurezza: un italiano su quattro vorrebbe possedere un’arma

Il clima di paura ha indotto molte persone a munirsi negli ultimi tre anni di sistemi di sicurezza e di allarme. Cresce, tra l’altro, la preoccupazione di essere vittima dei furti in appartamento (26.6% del campione). Il 27,1% degli italiani  ammette che acquisterebbe un’arma per difendersi, mentre il 3.6% ha ammesso di averlo già fatto per difesa.  L’8,6 per cento degli italiani ha poi  dichiarato di portare con sé un coltello e l’8.7% di avere uno spray al peperoncino. Chi nega che esista un’emergenza sicurezza dice il falso.

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