
Attacco al Cremlino, si teme una reazione nucleare. “Wagner” ironizza: “Per un drone giocattolo no…”
Parola d’ordine a Mosca, sminuire, al di là delle roboanti accuse agli Usa. Il Presidente Vladimir Putin non interverrà sull’attacco contro il Cremlino della notte fra martedì e mercoledì, ha riferito a più 24 ore di distanza il portavoce, Dmitry Peskov, precisando che non sarà neanche convocata una riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza nazionale ma ci sarà solo, domani, un briefing di Putin già in programma con i componenti permanenti del Consiglio. Occasione in cui “è possibile presumere con un alto livello di certezza che sarà affrontata la questione”. L’operazione militare speciale manterrà la sua rotta, ha aggiunto Peskov, senza chiarire se questo significa che non ci sarà, perlomeno nell’immediato, la risposta anticipata da Mosca ieri. “E’ un no in risposta alle domande. Non è in programma un intervento speciale, non una riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza”, ha affermato Peskov. Ma intanto una reazione a suon di bombe è già arrivata.
Attacco al Cremlino, la Cina invita a non alimentare l’escalation
“Tutte le parti dovrebbero evitare azioni che possano portare a un’ulteriore escalation della situazione”. Si è espressa così la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, in dichiarazioni riportate dal Global Times all’indomani dell’attacco con droni contro il Cremlino denunciato da Mosca e delle accuse a Kiev e agli Usa. La posizione della Cina sulla “crisi ucraina”, ha insistito la portavoce, è “coerente e chiara”. Poi Mao Ning ha denunciato “l’avanzata della Nato nell’Asia-Pacifico peggiorerà indubbiamente la stabilità nella regione”. “La continua espansione verso est della Nato nella regione dell’Asia-Pacifico e l’interferenza dell’Alleanza negli affari regionali mineranno inevitabilmente la pace e la stabilità”, ha aggiunto rispondendo alla richiesta della Tass di commentare i piani della Nato di aprire un ufficio di collegamento a Tokyo.
Dalla “Wagner” un messaggio provocatorio all’Ucraina
Il fondatore del gruppo di mercenari Wagner Evghenij Prigozhin, intanto, ha commentato l’attacco con i droni contro il Cremlino liquidando quanti invocano una reazione nucleare all’azione: “L’uso di armi nucleari in risposta a un drone, ovviamente, è fuori discussione! È necessario punire colui che ha mandato il drone. Non facciamo i pagliacci che minacciano una ‘bomba vigorosa’ a causa di un drone per bambini”. Altri droni, però, sono entrati in azione ieri. Il serbatoio di stoccaggio dei prodotti petroliferi della raffineria di Ilskyn, nella parte meridionale della regione di Krasnodar, in Russia, è andato a fuoco in nottata a seguito dell’attacco di un drone non identificato. A renderlo noto è stata la Tass, citando il dipartimento regionale del ministero russo per le emergenze e precisando che l’incendio è stato domato poco dopo le 5 di questa mattina ora locale, due ore dopo l’intervento delle squadre di emergenza. Non ci sono stati feriti. Un altro serbatoio di stoccaggio di petrolio aveva preso fuoco nell’insediamento di Volna, nel territorio di Krasnodar, alle prime ore di ieri.