Giuliano Ferrara entusiasta: “Meloni perfetta, Cgil composta e gentile: è questa l’Italia che preferisco”

18 Mar 2023 15:38 - di Leo Malaspina

La sintesi di Giuliano Ferrara, fondatore del “Foglio” e spesso non tenero con la destra italiana, fotografa una mattinata per lui di grandi soddisfazioni, dopo aver assistito, ieri, alla partecipazione del premier all’assemblea della Cgil. Nel suo editoriale di oggi,  Ferrara scrive: “Una Meloni perfetta, una Cgil composta e gentile nell’accoglierla e nell’applaudirla senza un’enfasi che sarebbe sembrata insincera. Che volete che vi dica e che ve lo dico a fare? Io me ne sto saldamente dentro e fuori la mia personale e di gruppo Ztl, ma quel che è vero è vero”, commenta, facendo riferimento alla sua idea di centro come zona di agibilità della politica italiana.

Giuliano Ferrara e i “quattro fischi” alla Meloni

Ma sull’evento storico di ieri, la Meloni ospite del sindacato più “ostile” alla destra, Ferrara non ha dubbi: è stata una bella giornata per la democrazia italiana, nonostante “i quattro fischi in dissenso e le note di Bella ciao che hanno sostituito degnamente l’inno sovietico suonato a Bologna”. “Non avrei scommesso un soldo bucato, sulla carta, e invece è semplicemente andata così”, scrive Ferrara, che della Meloni dice: “A Rimini, smessi i panni della cristiana, madre eccetera, porta l’abito di presidente del Consiglio, compreso un accento sociale che era estraneo alla sinistra italiana da anni e ora è affidato a Elly Schlein, vestita di diritti e compresa in un ruolo di opposizione ancora da definire, con composta attitudine istituzionale e una cura particolare nel ricentrare (trasformisticamente?) il sistema intorno a una nuova maggioranza nazionale che ha un sapore centrale se non centrista, occidentale, euroatlantico e, appunto, sociale”.

Che bello quell’invito del premier al dialogo

In sintesi, “più di così Meloni non poteva fare sulla via di Damasco di una decisa affermazione e appropriazione della cultura democratica”. Amche perché non ha dato agio alla sinistra di attaccarla sul fronte del neofascismo avendo mostrato “sdegno verso l’attacco dell’estrema destra fascistoide alla Cgil nazionale, a Roma” e citando “Argentina Altobelli nemica di Mussolini ‘sicario degli agrari”, fino a invitare – scrive Ferrara-  “al dialogo senza pregiudizi, nel reciproco riconoscimento di valori”.

 

 

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