Camorristi col reddito di cittadinanza: il 2023 inizia con una retata di truffatori in Campania

2 Gen 2023 8:05 - di Lucio Meo

Dalle prime luci dell’alba a Torre Annunziata, Torre del Greco, Castellammare di Stabia, Vico Equense, Terzigno, San Giuseppe Vesuviano, Volla e Pontecagnano i Carabinieri del Gruppo di Torre Annunziata stanno eseguendo un sequestro preventivo per decine di migliaia di euro per indebita percezione del reddito di cittadinanza nei confronti di soggetti legati ai clan camorristici “D’Alessandro”, “De Luca Bossa-Minichini”, “IV Sistema”, “Batti”, “Di Gioia-Papale” operanti nell’area orientale di Napoli, in quella vesuviana, oplontina e stabiese.

Reddito di cittadinanza ai camorristi: l’operazione a Torre Annunziata

Il provvedimento di sequestro è stato emesso dal Tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della Procura della Repubblica oplontina, che ha coordinato l’articolata indagine dei Carabinieri del locale Nucleo Investigativo volta ad individuare indebiti percettori del reddito di cittadinanza. Nel corso della mattinata le forze dell’ordine renderanno note altro dettagli dell’operazione.

Il ministro Calderone: “Il Rdc solo a chi ne ha davvero bisogno”

La ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone, in una intervista alla Stampa, questa mattina detta l’agenda delle scadenze del suo dicastero e si sofferma sul tema del reddito di cittadinanza: «Su questo tema sì è creata troppa polemica, che spesso però fa perdere di vista la realtà normativa. Nessuno dice a esempio che si amplia la platea dei beneficiari di interventi di sostegno, per esempio con l’estensione ai nuclei con persone over 60 e alle famiglie con figli minorenni, oltre agli altri soggetti già tutelati. Nulla cambia, nella sostanza, rispetto all’offerta “congrua”.

La povertà si contrasta con il lavoro

La Calderone fissa gli obiettivi del governo: “Al di là della soppressione dell’aggettivo, rimane il rimando alle condizioni di legge. Tengo quindi a ribadire due principi. Il primo è che chi si trova in una situazione di difficoltà continuerà ad essere tutelato e il secondo è che la povertà si contrasta con il lavoro non con i sussidi a vita. Reddito di cittadinanza e politiche attive hanno due obiettivi diversi ma complementari. Distinguiamo quindi gli strumenti per contrastare la povertà, difficoltà sociali o familiari da quelli per accompagnare al lavoro. Per i primi, puntiamo a un reddito di inclusione, magari rafforzato ed esteso rispetto al passato. Per i secondi, la strada passa attraverso la realizzazione di un sistema che preveda nuovi strumenti di incrocio tra domanda e offerta di lavoro, con il coinvolgimento di tutti gli attori pubblici e privati del mercato del lavoro.».

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