Piantedosi: “La notte del rave di Modena non ho dormito, c’erano persone ubriache sul tetto pericolante”

15 Dic 2022 19:49 - di Elsa Corsini

Dal decreto anti-rave all’immigrazione incontrollata, dal ruolo italiano in Europa alla cyber-sicurezza, dal caso Soumahoro al degrado delle periferie.  Il ministro Matteo Piantedosi, ex prefetto di Roma, ospite della tre giorni di Fratelli d’Italia in corso a Roma, sottolinea il cambio di passo impresso dal Viminale. La sicurezza è in cima all’agenda del governo Meloni e non c’è nessuna deriva manettara, dice chiaramente il ministro dell’Interno. Intervistato da Maurizio Belpietro, direttore de La Verità e di Panorama e Sarina Biraghi de La Verità, non si sottrae alle domande più scomode. Si parte dai migranti e dalle “armi di emigrazioni di massa”, che il predecessore di Piantedosi  definì un pericolo per la democrazia.

Piantedosi: un governo che si rispetti deve governare l’immigrazione

“Un governo che si rispetti deve avere il governo di questi fenomeni”, sottolinea il ministro che invita alla massima attenzione all’orientamento politico di alcune organizzazioni che hanno interesse a utilizzare l’immigrazione incontrollata come elemento di destabilizzazione”. L’immigrazione oggi non è più solo sinonimo di Mediterraneo ma anche di Balcani. È necessario provvedere a una politica europea dei flussi. L’Europa lo sa bene, ma una cosa à averne coscienza, un’altra è tradurre questa evidenza in provvedimenti concreti. “Noi italiani siamo entrati in Europa con  spirito europeo,  altri paesi no”, dice Piantedosi alla platea di Fratelli d’Italia. “E  hanno la tentazione di considerare l’Italia come un cuscinetto di compensazione. Uno dei nostri primi provvedimenti è stato quelli di affrontare la rotta balcanica immaginando di applicare al confine orientale con  la Slovenia lo stesso tipo di accordo che abbiamo con altri paesi”. Per velocizzare le operazioni senza entrare nel ginepraio delle regole di Dublino.

“Stiamo lavorando a misure specifiche sulle Ong”

“Non capisco perché noi collaboriamo con la Francia e non possiamo fare lo stesso a parti invertite con la Slovenia, un Paese che siede a pieno titolo nella Ue”. Piantedosi poi conferma l’arrivo misure sul ruolo delle Ong, anticipate qualche giorno fa dal premier Meloni. “Il Ministero sta lavorando per una traccia normativa che possa affrontare il tema immigrazione per rendere più efficace la lotta all’illegalità”. Sul contestatissimo decreto anti rave invece l’inquilino del Viminale segnala l’anomalia di una discussione “bizzarra”, perché non si tratta di  punire o scoraggiare i partecipanti ma di fermare eventi pericolosi. Con persone che mettono a rischio la proprietà privata e la sicurezza “per gestire il lucroso commercio abusivo di alcolici e droga”. Il ministro racconta di non aver dormito la notte durante l’ormai noto maxi rave di Modena. “Mi segnalavano  persone ubriache che salivano sul tetto pericolante dell’edificio…”. Poi una battuta a quanti da sinistra si sono precipitati ad attaccare le misure anti rave perché  avrebbero portato al divieto di manifestare. “È talmente falso che sabato si svolgerà una manifestazione contro il decreto del governo”.

Caso Soumahoro, un problema di sistema

Infine il caso Soumahoro. “È molto inquietante la commistione tra quello che è emerso come gestione amministrativa e l’atteggiamento pedagogico che alcuni volevano avere candidando un testimonial dell’accoglienza. Di un certo mondo che si muove per invocare la fratellanza mondiale a partire dalla propria provenienza. Questo l’ho trovato un po’ deprimente a prescindere dal rilievo penale. È un problema che abbiamo di sistema”.

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