L’Iran annuncia sanzioni contro l’Occidente: nel mirino personalità ed entità del Regno Unito e della Ue

12 Dic 2022 16:33 - di Redazione

Teheran sfida l’Occidente, colpevole di aver censurato il regime degli ayatollah. Il ministero degli Esteri iraniano, Hossein AmirAbdollahian, ha annunciato una lista di decine di individui ed entità occidentali che finiscono sotto sanzioni. La black list è la “risposta” alle misure restrittive imposte a individui ed entità della Repubblica islamica. Nel mirino dell’Iran è finito in particolare il Regno Unito. Perché – secondo le autorità iraniane – i soggetti  hanno condotto “deliberatamente azioni a sostegno del terrorismo. E della violenza che hanno causato disordini e violazioni dei diritti umani”. Secondo quanto riferito dall’agenzia Mehr, non potranno ottenere il visto d’ingresso nella Repubblica islamica. Ed i loro asset in territorio iraniano saranno confiscati.

L’Iran stila la lista cattiva dell’Occidente

La notizia arriva nel giorno drammatico della seconda esecuzione di un giovane, Majidreza Rahnavard- Che era stato condannato a morte il 29 novembre per aver accoltellato due agenti di sicurezza e ferito altri quattro. Sono finiti sotto sanzioni, tra gli altri, il British Committee for Iran Freedom ed il Tony Blair Institute for Global Change. Ma anche il ministro dell’Immigrazione, Robert Jenrick, il direttore generale dell’MI5, Ken McCallum ed i deputati John Spellar, Mateo Afford, David Jones e Wayne David.

Teheran censura con le sanzioni individui e istituzioni

Il ministero degli Esteri di Teheran ha poi reso nota un’altra lista di “entità e individui Ue” finiti sotto sanzioni. Che include Radio Farda, Radio Zamaneh e Charlie Hebdo. Le società Water Engineering Trading GmbH e Gidlemeister Projekta GmbH sono state inserite nella lista nera per “aver partecipato alla produzione di armi chimiche usate dal regime di Saddam durante la guerra imposta all’Iran”. Sanzionate anche diverse personalità tedesche e francesi tra cui l’ex ministra tedesca della Difesa, Annegret Kramp-Karrenbauer, l’ex ministro degli Esteri francese Bernard Kouchner, l’eurodeputata tedesca Hannah Neumann e l’ex presidente del Bundestag Norbert Lammert.

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