Cultura, finisce l’era Franceschini. Mollicone: così cambia il Fondo per lo spettacolo

29 Dic 2022 17:42 - di Redazione
Mollicone

“Con la prima legge di bilancio del governo Meloni viene ridisegnato il sistema delle politiche culturali in Italia. Finalmente è terminata l’era Franceschini-Renzi”. Così il Presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati Federico Mollicone.

“Nascono – sottolinea Mollicone – la ‘Carta della cultura giovani‘ e la ‘Carta del merito‘, cumulabili: una carta concederà il bonus di 500€ ai diciottenni per gli acquisti culturali a coloro che hanno un reddito inferiore a 35.000 euro di Isee, l’altra andrà per ‘merito’ ossia verrà concessa a quei giovani che all’esame di maturità conseguiranno il voto di 100/100. Un giovane potrà ricevere fino a 1000 euro”.

Inoltre, spiega Mollicone, “verrà riformato il Fus, che intanto ha cambiato nome in Fondo Nazionale per lo Spettacolo dal Vivo, di cui incrementeremo i fondi e miglioreremo i criteri di accesso, rendendoli più trasparenti. Viene istituito il nuovo Fondo per la Cultura Italiana dove si prevede uno stanziamento iniziale di 100 milioni, che serviranno, tra gli altri interventi in fase di definizione, per finanziare: la filiera editoriale con apposito Fondo del libro; incrementare il tax credit cinema e i fondi per la digitalizzazione dell’audiovisivo; raddoppiare i contributi per le dimore storiche, i carnevali e le rievocazioni storiche, con l’obiettivo di ampliare la platea dei beneficiari e la qualità degli interventi così come sostenere il settore come festival, cori, bande e jazz; incentivare l’attività delle sale cinematografiche; provvedere all’assunzione di nuovo personale per i beni culturali e migliorare gli interventi per il patrimonio”.

Infine, sottolinea Mollicone, “in un lavoro trasversale con le opposizioni, è stato possibile incrementare le risorse all’indennità di discontinuità per i lavoratori dello spettacolo fino a 100 milioni per il 2023. Il governo Meloni, come hanno dimostrato il ministro Sangiuliano e i sottosegretari Mazzi, Sgarbi e Borgonzoni, ha fra le proprie direttrici di azione la cultura”.

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