Femministe vandalizzano la sede di Pro Vita. Ruiu: “Un attacco che fomenta la violenza contro le donne”

26 Nov 2022 16:23 - di Luisa Perri
Pro Vita, Ruiu

Attacco delle femministe contro la sede di Pro Vita Famiglia in viale Manzoni, a Roma. La scorsa notte la sede romana è stata “vandalizzata e imbrattata con vernice rossa e affissioni inneggianti all’aborto libero”. Lo denuncia in una nota la stessa organizzazione definendolo “un attacco femminista” e sottolineando che l’episodio è avvenuto “a poche ore dalla manifestazione a Roma contro la violenza sulle donne promossa dal collettivo ultra-femminista Non Una Di Meno” che si concluderà nel pomeriggio in piazza San Giovanni.

“Si tratta dell’ennesimo attacco squadrista da parte di quello che definiamo ‘fascio-femminismo”, ovvero un femminismo che – sostiene Maria Rachele Ruiu di Pro Vita & Famiglia – ha assorbito i germi della società violenta e intollerante che dice di voler contrastare ma da cui è stato totalmente contagiato: io stessa sono stata recentemente rappresentata a testa in giù, cioè appesa per i piedi, sui profili social di Non Una Di Meno, perché mi batto per il diritto alla maternità delle donne”. Pro Vita & Famiglia continuerà a difendere senza paura i veri diritti e le vere libertà delle donne contro l’ideologia fascio-femminista, che manifesta contro la violenza sulle donne mentre se ne fa esso stesso megafono e ripetitore””, conclude Ruiu.

Pro Vita e Famiglia e le denunce contro il Comune di Roma

Nei giorni scorsi Pro Vita e Famiglia aveva denunciato, proprio nella Capitale, un campagna pro gendere del Comune di Roma.  “Favole, laboratori e spettacoli gender, ma anche un incontro sulla bandiera arcobaleno in quanto simbolo dell’amore Lgbtqi+. Il Comune di Roma e il Municipio III Montesacro si rendono protagonisti, in due distinte iniziative, di un vero e proprio attacco ideologico ai bambini. A piazza Sempione, si è svolta l’iniziativa ‘Liber3 di Gioire’, organizzata dai collettivi Lgbtq+ e ultra-femministi e patrocinata, con tanto di logo, dal III Municipio. Il 20 novembre, invece, con la scusa della Giornata Internazionale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, la Casina di Raffaello ha proposto un laboratorio sulla bandiera arcobaleno per bambini dai 6 agli 11 anni”. Così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus. ”

È impossibile non ricollegare questo continuo bombardamento gender – prosegue – all’incarico assunto da Marilena Grassadonia, ex presidente di Famiglie Arcobaleno, come responsabile dell’Ufficio Lgbtq+ del Comune di Roma appositamente creato dal sindaco Gualtieri per diffondere le istanze della comunità arcobaleno. Nelle scuole della Capitale si veicola sempre più l’agenda politica e ideologica Lgbtq su sessualità fluida, indifferentismo sessuale, omogenitorialità, transizione sociale e sessuale. Per questo – conclude Coghe – chiediamo al sindaco Gualtieri e ai presidenti dei Municipi di smettere di promuovere le istanze politiche Lgbtq+ sulla pelle dei bambini per influenzarne le menti e la maturazione personale”.

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