Ancora fesserie su Meloni e le donne: contestano pure il videomessaggio contro la violenza di genere

24 Nov 2022 10:59 - di Vittoria Belmonte
Meloni donne

Ogni giorno ce n’è una. Bisognerebbe segnarsele le fesserie che scrivono contro Giorgia Meloni. Che vi siano attacchi, critiche anche vigorose, è normale. Ma alcune polemichette di basso livello – tipo quella sulla presenza della figlia al G20 di Bali – fanno sorridere e fanno cadere le braccia. Oltre a suscitare ragionamenti impietosi sul livello degli opinionisti che pontificano dalle colonne dei quotidiani.

La giornata del 25 novembre per il contrasto alla violenza di genere

C’è per esempio Silvia Truzzi, dal Fatto quotidiano, che ci parla di violenza contro le donne alla vigilia della giornata dedicata, il 25 novembre. Giustamente, in avvio del pezzo ricorda Saman, la ragazza di origine pachistana uccisa dai parenti perché non voleva sposare l’uomo che la famiglia intendeva imporle. Seguono le drammatiche cifre sulla violenza di genere. “Nel mondo viene uccisa una donna ogni undici minuti e arrivano a circa 736 milioni coloro che hanno subito violenza fisica o sessuale. In Italia, secondo il report “Il pregiudizio e la violenza contro le donne”, curato dalla Direzione centrale della polizia criminale in collaborazione con la Sapienza, si sono consumate 4.416 violenze sessuali (+9% rispetto al 2021). E si tratta di donne nel 92% per cento dei casi”.

Il videomessaggio di Giorgia Meloni contro la violenza sulle donne

E si arriva quindi alla premier Meloni. “Con un videomessaggio al convegno “Non più sole”, martedì alla Camera, Giorgia Meloni ha spiegato – snocciolando un lungo elenco di buone intenzioni – che “questo governo è e sarà sempre in prima linea per combattere la violenza sulle donne e la terribile piaga del femminicidio. C’è molto lavoro da fare e intendiamo portarlo avanti a 360 gradi, incentrando il nostro impegno su tre pilastri d’azione: prevenzione, protezione, certezza della pena. È necessario aiutare le donne a scoprire che non sono deboli, ma che sono in grado di ribellarsi”. Bene, per Silvia Truzzi è “un po’ pochino per la prima premier donna, che forse per affermare “sono qui per questo” al convegno “Non più sole” avrebbe potuto scomodarsi e presenziare di persona. Ribellarsi, dice la presidente del Consiglio: anche quando succede non basta”.

Cos’hanno fatto i precedenti governi

Dunque qual è la critica che viene portata avanti, in questo caso? Che Meloni non era presente fisicamente. Che vi sia in queste ore un lavoro da fare sulla legge di bilancio che impegna il capo di un governo è un dettaglio trascurabile? Evidentemente per Silvia Truzzi sì. E ancora: un videomessaggio è troppo poco. Vediamo dunque cosa hanno fatto i precedenti governi. Mario Draghi ha incrementato le risorse per il piano anti-violenza nel 2022, esattamente come ha fatto il governo Meloni con la legge di bilancio relativa al 2023. E prima ancora Giuseppe Conte ha anche lui partecipato a un convegno, osservando che per combattere la violenza contro le donne era importante il fattore educativo e il coinvolgimento delle scuole. Troppo o troppo poco? Chi lo sa. Ma il sospetto è che, se l’iniziativa proviene dal governo di destra, sarà sempre insoddisfacente per la sinistra criticona e supponente.

 

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