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L’Arcangelo – Roma

L’Arcangelo – Roma

I ristoranti del Secolo - di Redazione - 28 Agosto 2022 alle 00:01

L’Arcangelo
Via G.G. Belli, 59/61 – 00193 Roma
Tel. 06/3210992
Sito Internet: www.larcangelo.com

Tipologia: tradizionale con spunti creativi
Prezzi: antipasti 10/16€, primi 13/16€, secondi 13/16€, dolci 8€
Chiusura: Sabato a pranzo; Domenica

OFFERTA
Probabilmente a nessuno più di Arcangelo Dandini si deve il meritorio lavoro di colta testimonianza della tradizione laziale, la cui autenticità e reale valore non può che confrontarsi con la sensibilità moderna, affrancandosi dagli stanchi e polverosi cliché della cucina greve tristemente rappresentata dalle sedicenti trattorie tipiche, in realtà locali a vocazione ormai prevalentemente turistica che dominano in città. Non sempre però la ciambella riesce con il buco e, se la cucina di Arcangelo, al ristorante come da Supplizio, raggiunge ormai costantemente da anni risultati di eccellenza nelle pietanze di “street food”, altri piatti convincono di meno. Poco da dire sulle polpette di alici, semplicemente fantastiche, o su una semplice e meravigliosa insalata di gamberoni con mela, pomodorini, patate e menta, dalla piacevolezza ed equilibrio stupefacenti. Tutto poi è stato detto e scritto sulla carbonara, al dì là del mito certamente una delle migliori di Roma. Convince anche la zuppa di fredda di pomodoro, dall’accentuata e fresca acidità. Buona anche la battuta di fassona con capperi, meringhe e acciughe. Qualche nota dolente invece su altri piatti: degli “stanchi” gnocchi di patate con bottarga di merluzzo, limone e parmigiano, il polpo arrostito con nocciole tostate e capocollo, fin troppo saporito e dalla consistenza un po’ dura, e lo sgombro con pane e peperoni, nell’insieme pesante e carente di equilibrio. Di esito ondivago anche i dolci, sempre sugli scudi la zuppa di cioccolato bianco con capperi, zenzero e olio evo, un grande classico del locale, validi ma non indimenticabili il fondente di cioccolato con crema inglese e zafferano e il morbido di ricotta con visciole, cioccolato e muesli; poco interessante un convenzionale tiramisù. Per chiudere, una tazzina di caffè lievemente sovraestratto e non troppo aromatico.

AMBIENTE
Uno dei punti di forza, un bistrot di rustica eleganza con arredi di legno scuro, dominato da un imponente bancone dietro al quale spicca un bellissimo specchio su cui sono scritti in bianco i piatti del menù.

SERVIZIO
Cortese ma a volte lento.

Recensione a cura di: Roma de La Pecora Nera – ed. 2022 – www.lapecoranera.net

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di Redazione - 28 Agosto 2022