Socci: “Il centrodestra ha una carta vincente: difendere l’identità italiana che la sinistra vuole demolire”

25 Lug 2022 10:25 - di Alberto Consoli
centrodestra

C’è una carta di identità, un dna che distingue il centrodestra dal centrosinistra. Ed è l’identità italiana. Ed è il “collante” che tiene unito il centrodestra, al di là di tutte le discussioni e la dialettica interna. La coalizione faccia leva su questo, è la sua carta vincente, è ciò che lo differenzia in modo sostanziale dalla sinistra. E’ il concetto espresso nell’editoriale di Antonio Socci su Libero oggi in edicola.

Socci: “Il centrodestra ha una diversa valutazione del valore degli italiani”

L’editorialista e scrittore spiega in una lunga riflessione che “quello che distingue il centrodestra dalla sinistra non riguarda solo tasse, cartelle esattoriali, giustizia, immigrazione, burocrazia; incentivi allo sviluppo e all’occupazione (…). È una visione diversa del Paese. Una diversa valutazione della sua identità, dei suoi interessi nazionali e del suo ruolo nel mondo. È una diversa considerazione del valore degli italiani e del rapporto dell’Italia con l’Unione Europea. È una diversa concezione dei punti di forza del Paese che per il centrodestra sono anzitutto gli italiani: il loro lavoro, la loro capacità di iniziativa, di solidarietà, i loro legami sociali, morali e culturali”.

Socci: così la sinistra veicola un'”ideologia anti-italiana”

Tutto quello che la sinistra snobba spocchiosamente. Solo chi non vuole vedere non si accorge infatti che esiste una “cappa” culturale di conformismo che fa dell'”antiitalianità” un trend, una moda. “Sugli italiani grava un  clima culturale ostile – è il ragionamento dell’editorialista-. È dominante, soprattutto nei giornali e nelle élite, un’ideologia anti-italiana che non manifesta stima nella nostra gente. Ma semmai diffidenza e aristocratico disprezzo”. E’ il conformismo radical chic. Una sorta “di ideologia nichilista che corrode tutti i vincoli sociali e morali e attacca duramente tutte le credenze e i valori del nostro popolo”.

La sinistra pretende di “rieducare” gli italiani”

Socci ha ragione da vendere: “È l’ideologia che ama esasperare i difetti che il nostro popolo ha (come ogni popolo); che ne irride i valori e pretende di “rieducarlo”; che detesta la nostra tradizione culturale e la nostra identità storica. È l’altezzosa ideologia dei salotti che bolla come populista tutto ciò che è popolare; che condanna come sovranisti tutti coloro che rappresentano i bisogni reali della gente e che difendono il diritto degli italiani di essere “sovrani” del loro Paese (secondo l’articolo 1 della Costituzione)”.

“Quando un leader è caldeggiato all’estero, vuol dire che è funzionale ad altri interessi”

Va giù duro Antonio Socci che richiama un elemento che deve mettere in guardia gli italiani: il pressing che sul Pd esercita l’establishment,  in primis da Bruxelles. Fateci caso, quando un leader è molto caldeggiato all’estero “non vuol dire che sia bravo, vuol dire che lo considerano funzionale ai loro interessi, che è tutto un altro discorso”, fa notare citando l’analista Dario Fabbri. “Questa considerazione deve far riflettere sul perché molti a Bruxelles prediligono il Pd al governo in Italia. Bisogna chiedersi se le politiche fatte finora a Roma su dettato europeo, hanno arricchito o impoverito il Paese. La risposta (drammatica) è la seconda”. E non possiamo che essere d’accordo su tutta la linea.

La scommessa vincente del centrodestra

Per cui bisogna essere preparati. Difendere l’interesse nazionale dovrà essere prioritario, è il suo invito. Questa è la scommessa che il centrodestra potrà giocare.”Difendere l’interesse nazionale deve stare a cuore a tutti. Questa è la vera novità e la vera riforma della politica”.

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