Alika, l’assassino è un malato mentale. Ma Lerner strumentalizza lo stesso e tira in ballo la Meloni

31 Lug 2022 19:08 - di Riccardo Angelini
Alika

Ora l’assassino di Alika Ogorchukwu, dalla sua cella in carcere, si dispera e chiede scusa.  Questa la sua versione: «Stavo passeggiando in corso Umberto con la mia compagna – ha detto al suo avvocato – quando il nigeriano si è avvicinato per chiedere l’elemosina. Lo ha fatto in modo insistente, a un certo punto ha strattonato per un braccio la mia compagna». Lei si è liberata dalla presa continuando a camminare, lui non ci ha visto più: quel gesto avrebbe fatto scattare qualcosa nella sua testa, si è fermato, ha seguito Alika, si sarebbero insultati e poi si è passati alla violenza. Filippo Ferlazzo con furia cieca ha ucciso Alika, senza che nessuno intervenisse.

Ferlazzo dice di soffrire di disturbi psichiatrici

Ferlazzo non ci sta con la testa. Scrive il Messaggero che è “sottoposto ad amministrazione di sostegno (la madre è l’amministratrice), ha problemi di natura psichica e ad aprile aveva effettuato un accesso all’ospedale di Civitanova. Soffrirebbe di un disturbo bipolare borderline, e la la sua legale chiederà la perizia psichiatrica. Ad aprile scorso il 32enne era andato in ospedale a Civitanova, non si sentiva bene e lo avrebbero sottoposto a visite psichiatriche. Da quanto emerso non seguiva una terapia farmacologica, era stato in una comunità a doppia diagnosi per un paio di anni, e da qualche mese si era trasferito a Civitanova.

Si tratta di uno psicopatico antisociale

Scrive il Corriere che “da fonti sanitarie emergerebbe comunque la conferma che l’uomo che ha ammazzato di botte Alika Ogorchukwu sarebbe uno «psicopatico antisociale» già diagnosticato dai medici in gioventù a Salerno, dove viveva con i genitori, ora separati.
Già in precedenza, secondo queste fonti, il ragazzo avrebbe mostrato «episodi di aggressività» tanto che il Tribunale di Salerno lo affidò a un’amministratrice di sostegno, proprio sua madre Ursula”.

Gad Lerner tira in ballo una frase di Meloni sui migranti

Ma nel frattempo il povero Alika è diventato suo malgrado protagonista di una campagna elettorale avvelenata. La sua morte viene strumentalizzata da Gad Lerner che sulla Stampa ne approfitta per puntare l’indice contro Salvini e Meloni. “Temo – scrive – che sarà passeggero anche l’unanime sdegno provocato oggi dal barbaro pestaggio omicida di Alika Ogorchukwu a Civitanova Marche, senza che nessun passante osasse intervenire per fermare l’aggressione. I politici, che per convenienza accarezzano il pelo dell’opinione pubblica, sono portati a minimizzare, quando non a legittimare, l’incarognimento che deturpa i nostri rapporti sociali”.

“A proposito dei nigeriani residenti nel nostro Paese, come Alika – continua Lerner – basterebbe ricordare la frase a effetto adoperata nel maggio scorso da Giorgia Meloni durante la campagna delle elezioni amministrative: “La ministra Lamorgese, detta Caronte, espella i profughi nigeriani per fare spazio agli ucraini”. Quanto a Salvini, si appresta a volare a Lampedusa per un’ennesima replica del suo show sulla presunta “invasione” in atto”. E’ chiaro il disegno della sinistra: la destra non dovrebbe porre il tema della sicurezza e dell’immigrazione incontrollata. Perché a loro fa comodo così.

Andrea Riccardi: con Meloni e Salvini al governo può peggiorare il clima d’odio

Andrea Riccardi va anche oltre il ragionamento di Gad Lerner. Il fondatore della comunità di Sant’ Egidio, ex ministro per la Cooperazione internazionale e l’integrazione del governo Monti, intervistato dalla Stampa si dice «preoccupato» per una campagna elettorale che si farà anche sui migranti e sulla sicurezza: «Un sintomo del degrado della politica. È sbagliato far credere agli italiani che i migranti gli hanno rubato il futuro». Con Meloni e Salvini al governo – sentenzia – il clima d’odio «potrebbe peggiorare».

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