Doppio mandato, Grillo manda in tilt il M5S: “Niente deroghe”. Ma il pressing continua…

27 Giu 2022 20:15 - di Stefania Campitelli

È ‘sceso’ a Roma anche per questo. In cima all’agenda della trasferta di Beppe Grillo nella Capitale c’è anche il nodo del doppio mandato. Serve una via d’uscita. Un compromesso, anche se non si può dire. Per uscire dal cul de sac della regola ‘aurea’ del movimento che non ammetterebbe deroghe. La tagliola dei due mandati e poi a casa rischia di trasformarsi in un boomerang per il partito fondato dall’ex comico genovese e Gianroberto Casaleggio. Grillo ha cercato fino all’ultimo di non tradire almeno a chiacchiere lo spirito anticasta del vaffa degli inzii, lanciando chiari messaggi anche a Di Maio. Prima che facesse le valigie per fondare un nuovo partito. Ora però è all’opera per accontentare tutti.

Il doppio mandato agita i sonni di Grillo

E così negli scambi avuti negli ultimi giorni, con big ma anche seconde file del movimento, è tornato a ribadire che una soluzione si troverà per tutti. Tra queste anche quella di contratti ad hoc per gli eletti in uscita. Dove? Nella scuola di formazione del M5S. Ex eletti trasformati in prof. Senatori e deputati, dopo essersi lasciati due mandati alle spalle, potrebbero salire in cattedra. Per distillare perle di saggezza sulla vita parlamentare. Ipotesi smentite però dai vertici grillini. Grillo oggi potrebbe anche ingoiare il cosiddetto ‘principio di rotazione’. Che prevedrebbe un cambio sostanziale dopo aver messo insieme due mandati. Con deputati e senatori, ad esempio, pronti a correre per i consigli regionali o l’europarlamento e viceversa. Nelle ultime 24 ore si sarebbe consumato il dietrofront. Con una  ‘micro deroga’,  una percentuale di rieleggibili molto limitata, ben al di sotto del 10%, secondo quanto riferisce l’Adnkronos. Che consentirebbe solo a una manciata di eletti di poter rientrare in Parlamento per un terzo mandato.

Si fa strada l’ipotesi degli ex deputati a contratto come docenti

Il tempo è tiranno. C’è il nodo Sicilia. Con la candidatura potenziale di Giancarlo Cancelleri (due mandati da consigliere regionale alle spalle) da sciogliere entro e non oltre 72 ore. Un tema affrontato durante l’incontro di oltre due ore tra Grillo e Conte all’hotel Forum. Alla presenza, come di consueto, di Domenico De Masi. Il sociologo che ha aderito alla scuola di formazione dei pentastellati. Persone vicine all’ex premier assicurano che una decisione su un eventuale deroga sui due mandati verrà presa solo dopo il confronto in corso tra il fondatore e i parlamentari. Solo al termine il garante e l’ex premier tireranno le somme, sciogliendo così anche il nodo Sicilia che incombe.

“Non esco dal governo per un c… di inceneritore”

“Non voglio deroghe ai 2 mandati, è un nostro principio fondante”. Lo avrebbe detto Grillo nel corso degli incontri che sta avendo alla Camera con i parlamentari. Forse solo una finta per sondare il terreno. E per evitare di venire processato sui social.  Oltre a ‘blindare’ la regola aurea del M5S, il comico genovese avrebbe tenuto un discorso motivazionale: “Avete avuto un’occasione incredibile, ci vuole entusiasmo. Se ci credete, non abbandono nessuno. Ma dovete crederci fino in fondo”. Poi ha assolutamente escluso l’uscita dal governo. Il movimento resterà fedele al premier Draghi. “Con Draghi il Movimento ha preso un impegno. E quell’impegno lo mantiene”.  Parola di  Grillo che però aggiunge “ci deve ascoltare di più”. “Non esco dal governo per un c… di inceneritore”, avrebbe poi insistito a proposito del progetto del sindaco Gualtieri avversato dai grillini della prima ora. Progetto ‘foraggiato’ dal dl aiuti. Toni bassi e nervi saldi sulla scissione. “Nessun rancore per chi è andato via…”.

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