M5S, via Petrocelli ma il sostituto Ferrara è più putiniano di lui: i post e il video che lo inchiodano

12 Mag 2022 9:35 - di Chiara Volpi
M5S Ferrara

Bufera sul M5S per Ferrara sostituto di Petrocelli: “Filo Putin, anti-Nato. Segugio del predecessore” i commenti più diretti. Peggio la toppa del buco, insomma. “Ferrara chi? L’americano?”, ironizza amaramente un senatore del Pd di fronte alla scelta dei 5 Stelle di candidare alla guida della Commissione Esteri a palazzo Madama, Gianluca Ferrara. Già, perché: chiuso un caso Petrocelli, se ne fa un altro… Dopo polemiche e contestazioni, il M5S sceglie di non uscire dall’ambiguità. E per il sostituto del filo-putiniano alla guida dell’organismo senatoriale designa il grillino campano classe ’72, originario di Portici. Un movimentista convinto che ha ricoperto il ruolo di capogruppo dei 5 Stelle in III Commissione e che con il predecessore chiamato a rimpiazzare condivide ben più che una poltrona e una eventuale nomina. Così, ecco che, neanche il tempo di focalizzare fisionomia politica e background parlamentare, e alcuni dei suoi vecchi post sulla politica estera cominciano a rimbalzare nelle chat di amici e colleghi. E rischiano di comprometterne l’elezione…

M5S, il grillino Ferrara alla guida della Commissione Esteri in Senato è già un caso

Insomma, gli interrogativi in merito al nuovo designato M5S durano davvero poco. Dichiarazioni pubbliche, commenti social e apparizioni tv la dicono lunga sulle posizioni di Ferrara in materia di anti-americanismo, anti-atlantismo. Filo-putinismo. Insomma, su tutto ciò che già ha portato alla destituzione di Vito Petrocelli. Con cui – guarda caso – il sostituto fu protagonista di una missione a Mosca dal 16 al 19 giugno 2019. «Rischiamo di cadere dalla padella alla brace», si commenta al Senato. Specie tra i banchi del Pd, con cui l’alleato pentastellato ha non poche incomprensioni al momento. E che, parlando a nuora perché suocera intenda, ieri ha storto il naso alla proposta del M5S che ricalca pedissequamente le orme della prima mossa.

Un bis di Petrocelli. Il Pd storce il naso. Il centrodestra punta i piedi

«Noi siamo leali con i 5 Stelle, la scelta sta a loro – si vociferava ieri a Palazzo Madama –. È bene che avanzino loro un candidato alla presidenza. E che sia una personalità nel solco del sostegno al governo e all’alleanza atlantica. Sta a loro indicare un nome, l’importante è che prendano impegni molto chiari». Più un monito che un suggerimento, insomma, quello che arriva dai dem, che apre più che a una possibilità che il “designato” rischi di non avere i voti necessari per essere eletto. A partire da quelli del centrodestra, al cui interno – riferiscono fonti parlamentari all’Adnkronos – sarebbero molti i dubbiosi. «Quello sarebbe un nome nel solco della continuità con la assurda esperienza Petrocelli. A molti di noi questo nome pare irricevibile», mette le mani avanti un senatore. «Antiamericano. Filo palestinese e fedele segugio del suo predecessoreè il profilo che traccia un senatore che conosce Ferrara, ex membro della Esteri con Petrocelli – . Sarebbe ridicolo aver fatto tanto e ritrovarsi con un nuovo caso Petrocelli». Mentre, oltretutto, per essere eletti i candidati indicati hanno bisogno che ci sia un accordo politico tra i gruppi…

Da “Usa terroristi” a Italia “fuori dalla Nato”, ecco i vecchi post del grillino Ferrara

E allora? Allora certo il curriculum politico e social di Gianluca Ferrara non aiuta la causa della sua nomina e rischiano seriamente di comprometterne l’elezione. Specie alcuni suoi vecchi post sulla politica estera a cui facevamo riferimento poco sopra. Come quello, per esempio, pubblicato su Facebook nel febbraio del 2017, quando Ferrara non era ancora senatore. E in cui, a corredo di una foto che ritrae i presidenti americani da Jimmy Carter a Barack Obama – passando per Bush padre, Bill Clinton e Bush figlio – il grillino sentenziava: «Guardateli bene. Questi criminali passati per padri nobili della patria delle democrazie Occidentali andrebbero processati. Quante persone hanno fatto assassinare? Quanto odio e sete di vendetta hanno seminato per perseverare con la folle idea di voler dominare il mondo?». Un post tutt’altro che diplomatico e leggero, chiuso con verdetto ancora più duro dell’incipit. In cui Ferrara definiva i presidenti Usa «tra i peggiori terroristi che il mondo ha ospitato negli ultimi 100 anni».

Quando Ferrara postava sui social: «Gli Usa sono un impero (e l’Italia una sua colonia)»

E non è tutto. Ad aprile dello stesso anno, dai suoi account arrivano nuove “bordate” contro la politica estera a stelle e strisce. Ferrara parla di «ipocrisia criminale» degli Stati Uniti e attacca: «Questa notte una nave da guerra Usa ha lanciato ben 59 missili su un Paese sovrano, la Siria. Il presidente Assad, senza alcuna prova reale, è stato accusato di aver usato armi chimiche contro il suo popolo. È la solita scusa… armi di distruzione di massa nascoste (Saddam). Uccisione del proprio popolo (Gheddafi). E poi arrivano i “cowboy buoni” che salvano il mondo e il bambini». Parole di fuoco a cui Ferrara, non ancora pago, aggiunge: «Gli Usa sono un impero (e l’Italia una sua colonia). E si comportano da impero mentendo attraverso gli organi di disinformazione di massa. Ma voi non fatevi ingannare. Sono tempi difficili. Non spegniamo le coscienze e la verità».

E ancora: «L’accerchiamento della Nato alla Russia è evidente»

Ma di americanismo noir e atlantismo italico Ferrara aveva cominciato a “discettare” già nel 2016. Quando, puntando il dito contro l’espansionismo dell’Alleanza atlantica verso est, il grillino apostrofava l’alleanza e i suoi azionisti di maggioranza rilanciando: «Le menzogne degli Stati Uniti in politica estera oramai sono palesi a chi non s’informa, per esempio, solo tramite il Tg1 o Il Corriere della Sera. Al momento della riunificazione tedesca del 1990 il segretario di Stato James Baker aveva assicurato il Presidente Gorbaciov che la Nato non si sarebbe mossa di un “pollice” verso est. Oggi l’accerchiamento della Nato alla Russia è evidente». Mentre, sempre nello stesso anno, in un altro infuocato intervento contro la permanenza dell’Italia nell’Alleanza atlantica, Ferrava ribadiva: «Basta F-35. Basta bombe atomiche e basi militari Usa sul nostro territorio. Fuori l’Italia dalla Nato».

M5S e designazione di Ferrara: una scelta ambigua…

Ci sarebbe ancora molto da citare. Ma basterà per chiudere la panoramica un video che spunta in rete il 17 giugno 2019. Immagini girate nella “mitica” Piazza Rossa a Mosca, nell’ambito di una missione organizzata dalla Commissione Esteri del Senato in terra russa. La delegazione parlamentare, di cui Ferrara è membro, è guidata proprio da Vito Petrocelli. Il parlamentare di Portici si rivolge ai propri follower invocando lo «stop alle sanzioni alla Russia che danneggiano le nostre piccole e medie aziende: ce l’hanno chiesto i nostri imprenditori e i parlamentari russi. È giunto il momento che l’Ue abbia un rapporto costruttivo verso la Russia». E in conclusione un laconico appello a «far sentire la nostra voice in Europa». Ce n’è abbastanza. Ma l’Adnkronos prova a contattare il candidato grillino per aggiornamenti e commenti. Ferrara, però, fa sapere l’agenzia di stampa, «non ha voluto rilasciare commenti in merito ai suoi post»…

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