Per il gas non dipenderemo dal Cremlino ma dagli Usa: il gnl però è più caro e inquina di più

26 Mar 2022 15:41 - di Francesco Severini
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Come farà l’Europa a liberarsi dalla dipendenza energetica che la lega alla Russia? Gli Usa si impegnano a fornire all’Ue per il 2022 15 miliardi di metri cubi aggiuntivi di gas naturale liquefatto (Gnl), rispetto ai 22 mld di metri cubi consegnati nel 2021. Quindi, circa 37 miliardi di metri cubi per il 2022.

Accordo sul gas proveniente dagli Usa: +15 mld nel 2022

Gli Usa sono storicamente reticenti ad esportare gas, per il timore che i prezzi salgano sul mercato interno, ma aumenteranno la produzione. Per questo, l’accordo politico siglato venerdì a Bruxelles fornisce una cornice indispensabile per la stesura dei contratti, che saranno tra privati, ma che l’intesa favorisce: in sostanza, gli Usa si impegnano a fornire all’Ue un certo quantitativo di gas naturale liquefatto e, in cambio, l’Ue si impegna ad assicurare una domanda costante.

Per il gas liquido occorrono nuovi rigassificatori

La quantità aggiuntiva di Gnl che gli Usa si impegnano a fornire a medio termine (per aumentare la produzione occorre un po’ di tempo) è pari a circa “un terzo”, nota un’alta funzionaria Ue, dell’attuale import totale di gas dalla Russia, che oggi ammonta a circa 157 miliardi di metri cubi l’anno. Occorrerà anche costruire nuovi rigassificatori in Europa: non potendo essere trasportato via tubo attraverso l’Atlantico, il gas deve essere ridotto allo stato liquido, trasportato sulle grandi navi metaniere, rigassificato all’arrivo e trasportato via gasdotto.

Sono strutture che richiedono investimenti cospicui, ma hanno il vantaggio di poter essere usate in futuro anche per l’idrogeno, uno degli obiettivi a lungo termine della transizione verde.

Più che un aiuto all’Europa è un affare per gli Usa

Più che un aiuto all’Europa un affare per gli States. Vedremo – ha premesso Draghi – come verranno distribuiti i 15 mld di metri cubi di gas liquido “ma in proporzione non creeranno disaccordo. L’importante è vedere se noi disponiamo dei rigassificatori. Ne abbiamo 3: uno molto grande, due piccoli, il ministro Cingolani ha dato disposizioni alla Snam di acquistarne altri due, navi galleggianti, non su terreno. Noi contiamo di essere in grado di assorbire la nostra quota”.

Il gas liquido è più inquinante e più caro

Soltanto l’Italia – ricorda Libero – “consuma ogni anno 70 miliardi di metri cubi di gas dei quali il 45% proviene da Mosca. E a gennaio oltre il 50% di gas liquefatto importato in Europa era di provenienza Usa. Nonostante le rassicurazioni dei produttori americani, sembra difficile che, con gli impianti che lavorano già a pieno regime, si riescano ad aumentare in poco tempo le forniture ai Paesi Ue”.

Questo gas è poi molto più inquinante: “Il gas Usa è lo shale gas, un metano che viene ricavato tramite fratturazione idraulica di terreni argillosi. La tecnica di estrazione, che fa uso di acqua condita con sostanze chimiche, è molto inquinante, dal momento che gran parte dei liquidi rimane nel sottosuolo”. Costa dunque di più del metano russo perché richiede un processo estrattivo più complicato.

Per evitare che il maggior costo si scarichi sui consumatori, nell’accordo sono state inserite delle clausole per far rimanere «i prezzi accessibili», anche se questi non saranno calmierati, secondo quanto riportato da un alto funzionario della Commissione. Insomma, il gas continuerà a essere scambiato sul mercato, ma con alcuni vincoli per limitarne le oscillazioni.

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