Parte il restauro della Basilica del Santo Sepolcro. All’opera un team italiano multidisciplinare (video)

14 Mar 2022 19:50 - di Alessandra Parisi

Riprendono i restauri nella Basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme. Dopo la lunga pausa forzata dovuta alla pandemia. La fase  del complesso restauro della pavimentazione è a cura di un team italiano multidisciplinare. Con il sollevamento della prima pietra da parte del Patriarca greco ortodosso, del Custode di Terra Santa e del Patriarca Armeno e la loro benedizione è stato annunciato l’avvio del restauro del pavimento. Che vede il diretto coinvolgimento del Centro Conservazione e Restauro (Ccr) La Venaria Reale.

Basilica del Santo Sepolcro, al via i restauri

Un accordo fra le comunità cristiane storicamente guardiane dei luoghi santi, stipulato l’8 ottobre 2021, ha affidato alla Custodia di Terra Santa di farsi carico di alcuni rilevanti interventi di restauro. Che seguono a quelli relativi all’Edicola di Cristo curati dal Patriarcato greco-ortodosso nel 2016-17. I lavori si svolgeranno nel pieno rispetto delle celebrazioni religiose. Dei pellegrinaggi e delle visite turistiche. E prevedono eventuali interventi di messa in sicurezza dell’Edicola di Cristo. L’aggiornamento degli impianti elettrici, idrici, meccanici, speciali, antincendio. E la realizzazione del restauro della pavimentazione dell’intera Basilica da parte del Ccr. Che seguirà i lavori con un gruppo di professionisti e studiosi italiani.

Il restauro del pavimento a cura di un team italiano

Il pavimento rappresenta il tessuto connettivo tra le comunità cristiane della basilica. Si tratta di una superficie eterogenea e stratificata. Che comprende pietre che risalgono all’epoca medievale. Lastre di diversi colori aggiunte in epoche successive. E inserti di cemento più recenti. Il Centro si occuperà anche di integrare le parti mancanti. E sostituire quelle fortemente degradate. “Tale complessità e articolazione dell’intervento è frutto di uno studio approfondito. E di una presenza in Terra Santa da parte del Ccr che risale al 2013. E che ha dovuto affrontare anche le difficoltà legate alla pandemia”. Così Sara Abram, segretario generale del Ccr. “Siamo dunque particolarmente contenti che ora si possa entrare nel vivo del lavoro in questa prestigiosa occasione”. L’intervento è coadiuvato da altre importanti realtà italiane. Come l’Università La Sapienza di Roma, la ditta Manens – Tifs Spa di Padova, la ditta IG Ingegneria Geotecnica di Torino e il Politecnico di Milano.

Il progetto viene gestito e coordinato in loco dal Common Technical Bureau delle tre Comunità. Composto da Theodosios Mitropoulos, in rappresentanza del Patriarcato greco-ortodosso di Gerusalemme. L’architetto Osama Hamdan, in rappresentanza della Custodia di Terra Santa. E l’architetto Ibrahim A. Younan in rappresentanza del Patriarcato Armeno di Gerusalemme.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *