Ucraina: in 24 giorni morti 847 civili. Denuncia da Mariupol: “Migliaia di deportati in Russia”

19 Mar 2022 21:03 - di Penelope Corrado
Guerra Ucraina

La guerra in Ucraina è entrata nel giorno 24, mentre proseguono feroci i combattimenti per le strade di Mariupol: il sindaco della città assediata, riferisce di intense battaglie di strada nel centro della città , che ostacolano gli sforzi per salvare le centinaia di persone ancora intrappolate nei sotterranei del teatro bombardato. Le forze russe hanno circondato il porto meridionale, che ha dovuto affrontare giorni di pesanti bombardamenti.

Migliaia di residenti di Mariupol sono stati portati in remote città della Russia, “deportati come fecero i nazisti durante la seconda guerra mondiale”. La denuncia è del sindaco della città martoriata dalla guerra Vadym Boichenko, che ha postato su Telegram un comunicato, riferisce Ukrinform.

Guerra in Ucraina, i dati Onu: almeno 847 vittime civili

Sempre più drammatico il numero delle vittime civili secondo l’ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite. Si conterebbero al momento 847 civili, inclusi 64 bambini, dall’inizio dell’invasione. La maggior parte dei morti è stata causata da bombardamenti e attacchi aerei. Ma i funzionari dell’Onu ritengono probabile che il totale reale sia molto più alto. Proprio i missili, in particolare quelli ipersonici sono stati impiegati dalla Russia per la prima volta in assoluto dall’inizio della guerra, distruggendo un deposito di armi nell’Ucraina occidentale. I missili ipersonici viaggiano molto più velocemente della velocità del suono, rendendoli difficili da intercettare.

La guerra in Ucraina si combatte anche sul piano economico e finanziario. Non a caso, oggi la Polonia ha chiesto il blocco commerciale: il primo ministro Mateusz Morawiecki ha esortato l’Ue a imporre un divieto totale del commercio alla Russia “il prima possibile”. Secondo il premier polacco, un blocco alle navi e alle merci russe costringerebbe Mosca a “fermare questa guerra crudele”.

Pechino definisce scandalose le sanzioni contro Mosca

Pechino ha invece ribadito la sua netta contrarietà alle sanzioni contro Mosca. “Stanno diventando sempre più scandalose”, ha dichiarato il vice ministro degli Esteri Le Yucheng, dopo che già ieri il presidente cinese Xi Jinping le aveva condannate nella videoconferenza con il presidente americano Joe Biden. Secondo Li, i cittadini russi vengono privati dei loro beni all’estero “senza alcuna ragione”. “La storia ha dimostrato più volte che le sanzioni non possono risolvere i problemi”, ha continuato il vice ministro, ricordando che “colpiscono solo la gente comune, hanno un impatto sul sistema economico e finanziario e danneggiano l’economia globale”. Pare quindi caduto nel vuoto l’appello di Kiev a Pechino. “La Cina può essere l’elemento importante del sistema di sicurezza globale se prende la decisione giusta sostenendo la coalizione dei Paesi civili e se condanna le barbarie della Russia“. Lo aveva affermato, in un post sul suo canale Telegram Mykhailo Podolyak, capo negoziatore dell’Ucraina e consigliere del presidente Zelensky. “E’ una chance per sedere al tavolo come pari: l’Occidente deve spiegare a Pechino come 1,6 trilioni di dollari differiscano da 150 miliardi di dollari”.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *