Guerra del gas, Putin dal diktat al dietrofront: trova un escamotage (ma solo per l’Europa)

31 Mar 2022 21:11 - di Martino Della Costa
gas Putin

La Russia contro tutti. Con ogni mezzo. Mentre Mosca riposiziona le sue armate sul territorio ucraino e allunga la blacklist dei Paesi ostili, Putin sferra l’arma dell’export sul gas per ricattare il nemico. Così sulle forniture, il presidente russo prima alza i toni: affermando che le forniture si sarebbero interrotte senza il pagamento in valuta russa. Poi ci ripensa, ma trova un escamotage (forse) solo per l’Europa: quello che prevede la possibilità per l’Europa di pagare in euro aprendo un conto in una banca russa.

Putin e la guerra del gas

«Nessuno ci vende niente gratis, e noi nemmeno faremo opere di carità. Significa che i contratti esistenti, in caso di mancato pagamento del gas in rubli – ha tuonato nelle scorse ore il presidente russo – saranno interrotti». Non solo. Non ancora pago, sempre sul fronte del gas, torna a puntare il dito contro gli Usa «che cercano di spingere Bruxelles ad acquistare il gas americano più caro» rispetto a quello di Mosca. Scatenando l’immediata reazione di Dowing Street. Che, in una replica veemente, attraverso un suo portavoce citato dall’emittente Sky News ha sentenziato: «Il Regno Unito non ha alcuna intenzione di effettuare pagamenti in rubli per il gas russo. Come richiesto da Vladimir Putin». Londra, ha quindi aggiunto il portavoce, «sta monitorando le implicazioni delle richieste di Mosca sul mercato europeo».

Gas russo: il decreto del Cremlino sull’export

Poi però, quando la temperatura della trattativa sul gas sembra arrivata a temperature incandescenti, con Francia e Germania che comunque «si preparano» nel caso in cui la Russia dovesse bloccare le forniture di gas, emergono i dettagli sul decreto del Cremlino in merito all’export del gas russo, firmato oggi da Putin. Secondo cui  Gazprombank aprirà conti speciali in valuta russa per gli acquirenti dei Paesi ostili. Insomma, una clausola che consente ai cosiddetti “Paesi ostili” di continuare a pagare il gas naturale in valuta straniera, tramite una banca russa che convertirà il denaro in rubli. Vediamo il decreto nel dettaglio.

Gas russo, a Gazprombank conti in rubli e in euro: poi cambio alla borsa di Mosca

Dunque, il decreto del presidente russo pubblicato sul sito del Cremlino, così come anticipato dall’agenzia Tass, prevede che i Paesi considerati ostili” da Mosca aprano “conti speciali” a Gazprombank in rubli e in euro per effettuare i pagamenti del gas russo. Sarà la banca, esclusa dalle sanzioni, ad acquistare rubli con la valuta depositata alla borsa di Mosca durante le ore di contrattazione. Pertanto, in base al provvedimento che Putin ha firmato oggi, «la banca autorizzata (vale a dire Gazprombank, ndr), in risposta a un ordine di un acquirente straniero ricevuto, secondo quanto stabilito dalle regole, vende la valuta ricevuta dall’acquirente su tale conto durante le ore di scambio alla Borsa di Mosca».

L’escamotage trovato permette ai Paesi acquirenti di continuare a pagare in euro

Secondo quanto ricordano all’Adnkronos fonti informate, finora i pagamenti avvenivano in euro su un conto di Gazprombank in Lussemburgo. L’escamotage trovato, sottolineano, permette ai Paesi acquirenti di continuare a pagare in euro: Gazprombank convertirà poi automaticamente gli euro in rubli trasferendoli sul conto aperto dai Paesi europei. Quando l’azienda, Gazprom, avrà ricevuto i pagamenti, provvederà ad erogare le forniture di gas. Infine, come precisa il decreto, entro dieci giorni la Banca centrale russa dovrà definire le regole per i conti speciali in valuta destinati ai Paesi acquirenti di gas.

 

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