Ricciardi e l’idea “cinese” del controllo dei cittadini: obbligo di Green Pass tutto l’anno sia la normalità

14 Feb 2022 9:35 - di Paolo Lami
Ricciardi

Walter Ricciardi, il consulente di Roberto Speranza, vuole obbligare gli italiani a esibire il Green Pass tutto l’anno perché, dice, “insieme alla vaccinazione deve diventare uno dei due perni della nuova normalità”.

L’idea è proprio quella di abituare gli italiani a sottoporsi per sempre al pervasivo e occhiuto “modello cinese” di un asfissiante e continuo controllo 24 ore su 24 della vita sociale dei cittadini.

Un’idea aberrante imposta con la scusa del virus. Che, assicura Ricciardi in un’intervista a Repubblica alla vigilia dell’obbligo del Super Green Pass per lavorare, “non scomparirà: una nuova malattia si è aggiunta a quelle che già conoscevamo. Ed è molto più grave dell’influenza”.

“Non dobbiamo pensare che sia tutto finito – sostiene il consulente del ministro alla Salute. – Certo, i risultati raggiunti devono soddisfarci, ma il virus continua a circolare e ci vuole ancora attenzione, abbassare le difese rende possibile un ritorno di fiamma dell’epidemia”. “L’obbligo in questo momento è funzionale a evitare questo ritorno – giustifica Ricciardi il provvedimento -. Ci sono ancora 5 milioni di non vaccinati che tengono alto il numero dei morti. Per loro il virus resta molto temibile”.

Il Green Pass, si arrampica Ricciardi, “serve ancora. Insieme alla vaccinazione deve diventare uno dei due perni della nuova normalità. Se li togliamo siamo a rischio. Sarebbe la terza volta che facciamo lo stesso errore, il terzo anno in cui pensiamo che tutto sia finito e poi ci troviamo con la curva che risale. Deve essere chiaro a tutti: il virus circola ed è temibile. Per tutto questo 2022 obbligo e Green Pass vanno mantenuti. Siamo ancora in un anno di passaggio. Va visto cosa succederà ad ottobre per capire se il virus si ripresenterà e con quale veemenza, così è fondamentale avere già attivi gli strumenti che ci permettono di combatterlo nel modo più efficace”.

“La cosa importante è che la politica si fidi della scienza – dice Ricciardi dopo che i molti esperti sono riusciti a smentirsi l’un l’altro cambiando opinione ogni minuto – e prenda decisioni basate sulle evidenze. Questo al di là di come vengono chiamati i suoi consiglieri. Basta che comunque vengano mantenute in piedi tutte le strategie che ci fanno controllare il virus”.

Dietro l’angolo, con la fine dello stato d’emergenza, decadrà anche il Cts, il Comitato tecnico scientifico che ha portato alla ribalta virologi catapultati all’improvviso nella notorietà degli studi televisivi. E i cosiddetti esperti dovranno tornare nell’ombra. Uno shock per quelle che oggi sono considerate delle vere e proprie star.

Quanto all’opportunità di vaccinare i più piccoli, Ricciardi sostiene che “bisogna stare ai fatti. E il dato è che questa è una malattia insidiosa, anche nei bambini. L’evidenza ci dice che vanno protetti, uno su dieci prende il long Covid e le ospedalizzazioni sono centinaia. Per questo vanno vaccinati”.

“È plausibile che ci sia una attenuazione della protezione nei vaccinati e che diventi necessario fare richiami con periodicità – aggiusta il tiro il consulente di Speranza ammettendo, sia pure con grande cautela, che i vaccini non hanno funzionato consentendo al virus di contagiare i vaccinati. – Non è detto che debba avvenire con cadenza annuale, bisogna aspettare i dati. Sicuramente si dovrà partire dai fragili ma poi, con ogni probabilità, lo dovremo fare tutti”.

Una cosa giusta però Ricciardi la dice. E ammette che anni di tagli alla Sanità hanno messo in ginocchio il Sistema Sanitario nazionale. Che non è stato in grado di tenere botta al virus.

“Il sistema sanitario italiano – conclude Ricciardi -ha bisogno di essere rinforzato. Abbiamo enormi difficoltà a garantire i livelli essenziali di assistenza. Ci vuole una politica di assunzione del personale, anche precario. È fondamentale per migliorare l’offerta e garantire l’accesso ai servizi da parte dei cittadini, che in questo momento in molte aree del Paese è precario”. Peccato che il consulente di Speranza si scordi di dire che è stato il Centrosinistra a devastare in questi anni la Sanità pubblica.

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