Medici, sotto pressione ma più pronti: «Oggi non può ripetersi quanto accaduto a marzo 2020»

13 Gen 2022 10:27 - di Redazione
medici

La situazione sta peggiorando: lo dice chiaro e tondo in un’intervista a La Stampa Filippo Anelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Medici, in un servizio in cui spiega anche come approccio e iniziative legate alla nuova realtà pandemica stiano cambiando. «Siamo in una situazione in cui piano piano si stanno riconvertendo i reparti e le sale operatorie per trasformarle in terapie intensive», dichiara al quotidiano torinese il numero uno dell’Ordine dei medici. E a stretto giro aggiunge anche: «La pressione sta aumentando al punto da far tornare alla mente quello che era successo nel marzo del 2020, ma»…

Medici sotto pressione: ma oggi siamo più preparati

Una condizione in progressiva trasformazione in cui, sottolinea nell’intervista Filippo Anelli, «alcuni medici sanno che nelle prossime settimane potrebbero trovarsi di nuovo di fronte alle stesse scelte». E allora, come si comporteranno? «Da un punto di vista etico è una situazione difficile – avverte il numero uno della Fnomceo –. I medici hanno il dovere e anche la predisposizione a dover curare tutti. Quello che è successo nella prima ondata nel Lodigiano è stato drammatico. C’era carenza di respiratori, e quindi di attrezzature, con un fabbisogno che cresceva da un momento all’altro. I medici hanno dovuto fare scelte che hanno dato origine a una lunga discussione. Anche all’interno della categoria».

Quei giorni del 2020 funestati dal dilemma etico

Un dibattito interno che ha affrontato anche questioni etiche. Per esempio, spiega Anelli, «la Siaarti, la Società Italiana di Anestesia, ha prodotto un documento e c’è stato un intervento della Consulta nazionale di Bioetica che poneva l’accento sul fatto che i medici potevano valutare l’età come fattore discriminante. In seguito c’è stata una discussione, ed è prevalso un orientamento in linea con i dettami della Costituzione. Ossia: si valuta in base alla risposta migliore alla terapia, prendendo in considerazione una serie di parametri».

Per continuare a leggere l'articolo sostienici oppure accedi