La beffa, soccorre un motociclista mentre è in quarantena: condannata e multata. Meloni: buon senso addio

21 Gen 2022 11:01 - di Giulia Melodia
quarantena

Due mesi di arresto, con pena commutata in multa da 4500 euro per aver soccorso un motociclista davanti a casa sua mentre era in quarantena per positività al Covid. Quanto accaduto alla 56enne padovana Maristella Scarmignan ha del paradossale. Ed è ancora più grottesco il fatto che la sua incredibile vicissitudine non sia un caso isolato… Ma andiamo con ordine. Dunque, siamo ad Ospedaletto Euganeo, in provincia di Padova, ed è il 23 aprile del 2020. La signora in questione è in isolamento casalingo causa contagio, quando un boato assordante raggiunge le sue orecchie. Neanche il tempo di affacciarsi e di constatare che un centauro, perso il controllo della sua moto, è volato sull’asfalto e finito in un fossato, che la donna si precipita a prestare soccorso all’incidentato. E purtroppo tocca dire: e mal gliene incolse

Padova, condannata e multata per aver soccorso un motociclista in strada

Già, perché stando al racconto che la stessa protagonista della vicenda (e vittima della burocrazia che uccide) ha reso al Mattino di Padova, che riporta la notizia, sentito quel botto e visto il fumo che proveniva dalla strada, «sono corsa fuori… Vedevo la moto in mezzo alla strada ma non scorgevo il motociclista. Ho raggiunto il fossato e l’ho visto a terra, dolorante e in difficoltà. Ho temuto il peggio e quindi l’ho soccorso. Voleva alzarsi, ma in quelle condizioni sarebbe stato deleterio mettersi in piedi»», ha raccontato la donna al quotidiano. Quindi, sono arrivati 118 e carabinieri. E lì cominciano i veri guai. Non per il motociclista, che se la caverà alla grande fortunatamente. Ma per la sua soccorritrice

La donna era in quarantena e carabinieri intervenuti stilano il verbale…

I militari, infatti, alle prese con i protocolli dell’identificazione, scoprono che la pia donna è in quarantena. E a quel punto scatta implacabile e immediata la doppia denuncia: violazione dell’obbligo di reclusione casalinga e mancata indicazione della propria identità personale. Si perché la donna, alla scena apocalittica del fumo e della moto in terra non ha pensato di prendere con sé i documenti. Non solo, in un primo momento si sarebbe anche rifiutata di fornirli. Apriti cielo. da quel momento, come lei stessa ricostruisce: «A nulla è valso il buonsenso e il mio invito a valutare la situazione, a maggior ragione visto che avevo da poco ottenuto un tampone negativo» (mentre allora per uscire dalla quarantena serviva la prova di due test negativi ndr).

Scatta la doppia accusa: violazione delle regole anti Covid e rifiuto di dare le proprie generalità

Così, scatta la doppia accusa: violazione delle regole anti Covid e rifiuto di dare le proprie generalità. «Tutto pensavo, tranne di essere punita per aver prestato soccorso a una persona», spiega lei. E allora, in nome del buon senso e del buon cuore della signora, strapperanno il verbale i carabinieri? Neanche per sogno. Tanto che, appena qualche giorno fa, la donna ha ricevuto la notifica dal Tribunale di Rovigo: «Condanna a 4 mesi di arresto, ridotta a 2 mesi con il rito alternativo e sostituita da una multa di 4.500 euro». Ma Maristella, convinta delle sue ragioni non vuole darsi per vinta e annuncia fieramente che si opporrà al decreto di condanna.

Viola la quarantena per soccorrere un uomo: «Io, casalinga senza alcun precedente, mi ritrovo con la fedina penale sporca»

«Io, casalinga senza alcun precedente, mi ritrovo con la fedina penale sporca solo per aver aiutato una persona: è indegno. Dovevo forse lasciarlo ferito in strada? Di fronte a una persona che sta male e a un’urgenza del genere, c’è poco da ragionare», ha concluso indignata e sconcertata la generosa padovana. Alla quale, in queste ore, è arrivata la solidarietà di Giorgia Meloni. La leader di Fdi, in un post su Facebook, ha commentato la vicenda kafkiana postando: «Che fine ha fatto il buonsenso? La mia solidarietà a questa donna, colpevole di non aver girato le spalle di fronte un uomo in pericolo». Ecco, appunto: usare il buon senso e ragionare. Basterebbe solo cercare di essere più logici e meno burocraticamente inflessibili di fronte all’ovvio. O la prossima volta, prima di soccorrere qualcuno in difficoltà, dobbiamo farci un tampone rapido?

Sotto, il post di Giorgia Meloni sul caso della donna padovana condannata e multata per aver soccorso un uomo mentre era in quarantena

 

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