Ruby ter, l’ira di Berlusconi per l’affronto dei giudici: la perizia psichiatrica lede il mio onore

16 Set 2021 20:08 - di Roberto Frulli

Silvio Berlusconiimputato nel processo ‘Ruby ter’ in corso a Milano, si ribella all’ipotesi di sottoporsi a una perizia pischiatrica. Che considera “un evidente pregiudizio nei miei confronti e ben mi fa comprendere quale sarà anche l’esito finale di questo ingiusto processo“.

E’ con questa motivazione che l’ex-premier, in una dichiarazione indirizzata a Marco Tremolada, presidente del collegio giudicante, chiede che il processo continui senza di lui.

“Si proceda, dunque, in mia assenza – scrive Berlusconi in una lettera redatta ieri nella sua villa ad Arcore – alla celebrazione di un processo, che neppure sarebbe dovuto iniziare, nella consapevolezza che anche successivamente verrà riconosciuta la assoluta correttezza del mio comportamento e sarò assolto da ogni accusa“.

Dunque, a questo punto, la perizia sulle condizioni di salute di Silvio Berlusconi, disposta pochi giorni fa dal tribunale di Milano nell’ambito del processo Ruby ter, non si farà dopo la scelta dell’ex-premier che ha informato Marco Tremolada, presidente della settima sezione penale del tribunale, di proseguire con il processo in sua assenza.

Venuto meno il legittimo impedimentoBerlusconi ritiene inaccettabile sottoporsi a una perizia psichiatrica -, ora il collegio dovrà fissare una nuova udienza per procedere con il dibattimento.

“La decisione di sottoporre il presidente Berlusconi ad una perizia anche psichiatrica, allorquando l’impedimento a comparire, in un processo palesemente infondato, e che mai sarebbe dovuto iniziare, è ad ogni evidenzia correlato a problemi di natura cardiologica indotti proprio dal processo medesimo, appare davvero fuori da ogni logica“, scrive lo storico avvocato di Silvio Berlusconi e parlamentare di Forza Italia, Niccolò Ghedini.

“Già la oggettività processuale – sottolinea Ghedini – avrebbe dovuto indurre ad un immediato proscioglimento trattandosi non già di condotte antigiuridiche ma di atti più che leciti, fra l’altro asseritamente accaduti in un processo in cui il presidente Berlusconi è stato ampiamente assolto con sentenza definitiva. “.

“Ma il voler eseguire una perizia psichiatrica sul presidente Berlusconi – avverte il celebre legale – è davvero inaccettabile, sia per la sua storia sia per ciò che nell’attualità quotidiana sta facendo per il Paese, con equilibrio e con grande senso delle istituzioni”.

”È davvero quindi impossibile – rimarca Ghedini – accettare tale incombente anche se questa decisione lederà irrimediabilmente il suo diritto a partecipare al processo“.

“Del resto in quasi un trentennio di continua mania accusatoria nei suoi confronti, gli accadimenti processuali abnormi o inconsueti sono stati la regola e solo la consapevolezza della propria innocenza ha consentito al presidente Berlusconi di affrontare decine di processi da cui è stato sempre prosciolto o assolto tranne in un caso oggi all’attenzione della Cedu. Anche per quest’ultimo non potrà che esservi una risoluzione positiva”.

”Ancora una volta comunque vi è una situazione processuale inaccettabile e non si può che auspicare che il presidente Berlusconi venga assolto nel più breve tempo possibile”.

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