Il Fatto ormai copia anche le gaffe di Conte: il giornale di Travaglio confonde Ama con Atac (video)

8 Set 2021 11:22 - di Davide Ventola
Atac Ama, Conte

Atac o Ama? La gaffe di Conte ha lasciato il segno tra i seguaci cartacei. Che il Fatto quotidiano sia divenuto un acritico messaggero della propaganda grillina non è più una notizia. La novità è che, ora, ripete persino le gaffes e gli strafalcioni del suo leader di riferimento.

 

Ora il giornale di Travaglio ripete anche gli strafalcioni M5s


Accade, infatti, che Giuseppe Conte in un comizio per Virginia Raggi, confonda Atac, azienda del disastrato trasporto pubblico romano, con Ama, l’azienda capitolina che (non) si occupa dei rifiuti. Gaffes che in pubblico non corregge la sindaca. Tanto che è dovuta intervenire una verace anziana di periferia. “Aò, Giusè è Atac mica Ama”.


Nella smania di emulazione del Conte-pensiero, che cosa ti combinano quelli de Il Fatto quotidiano? A quella gaffe, ne confezionano una identica facendo la stessa confusione. Il giornale di Travaglio ha infatti dedicato un articolo, pubblicato il 5 settembre, al faccia a faccia della sindaca grillina con il candidato Pd, Roberto Gualtieri, in occasione proprio della festa del Fatto.
La rettifica è arrivata oggi: «Nell’articolo, “Litigi, Raggi e Gualtieri poco giallorosa”, nella trascrizione delle parole della sindaca, abbiamo confuso l’Ama con l’Atac: è l’Ama infatti a essere schiacciata da 300 milioni di debiti e accusata dalla Raggi di “aver presentato bilanci falsi dal 2003”. Ce ne scusiamo con gli interessati e con i lettori».

 

Le balle della Raggi che diventano verità ufficiale del “Fatto”


«La sindaca – si leggeva nell’articolo incriminato – ricorda che lei è la donna della legalità, quella che ha abbattuto la villette dei Casamonica e risanato l’ATAC schiacciata da un miliardo e trecento milioni di debiti. Presentava bilanci falsi dal 2003 e nessuno se n’è mai accorto». Anche lì pieno di inesattezze. Nell’abbattimento delle villette dei Casamonica la Raggi non ha alcuna competenza nè merito.

 

Atac e Ama, disastri a 5 Stelle: ecco perché Conte e Il Fatto li confondono

A voler essere cavillosi, anche sull’Atac la narrazione grillina è mistificatrice.  I bilanci dell’Atac, l’azienda dei trasporti di Roma non sono affatto stati risanati. Con un trucco contabile, la Raggi ha infatti scaricato il debito su chi ci sarà fra 20 anni.

Lo ha spiegato in modo cristallino Franco Bechis sul Tempo. “La leggenda del risanamento Atac nasce dal fatto che nel 2018 (poco) e nel 2019 è riapparso un utile di bilancio. L’ultimo esercizio ha chiuso in attivo di 7,6 milioni di euro, e per anni in effetti quel bilancio ha chiuso in rosso”. «Per farlo però è stato “postergato” il debito Atac verso il comune di Roma, e non si tratta di noccioline: 515,2 milioni di euro. Questa somma che pesava con i suoi oneri in bilancio è stata congelata fino al 31 dicembre 2039, quando dovrà essere restituita in una soluzione unica al comune». La bomba a orologeria scoppierà tra le mani di chi sarà sindaco in quell’anno. Non solo, Bechis ha fatto un calcolo dettagliatissimo e ha scoperto che «con la Raggi ai cittadini di Roma Atac costa oggi oltre 50 milioni di euro in più di quel che costava quando sindaco era Ignazio Marino».
Insomma, Atac e Ama sono due disastri firmati M5s non troppo dissimili. Ecco spiegato perché Conte e il Fatto quotidiano li confondono.

 

 

 

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