I Talebani impongono il burqa: le donne coperte interamente, compresi guanti neri e velo sul viso

13 Ago 2021 11:32 - di Redazione
burqa

Anche Herat cade nella morsa dei talebani e in Afghanistan torna l’obbligo del burqa. A raccontare ciò che sta accadendo nelle zone controllate dai talebani è il Corriere della Sera. Il quotidiano milanese ha intervistato un uomo, Hashmot, 26 anni fuggito con la famiglia dalle regioni controllate dai talebani attorno alla città di Kunduz e arrivato a Kabul.

Afghanistan, torna il burqa

«Le donne devono essere interamente coperte, compresi i guanti neri e il velo sul viso. Non possono uscire di casa senza un uomo di famiglia maggiorenne. Ma non è servito che arrivasse un’ordinanza specifica. Per evitare problemi anche le ragazze giovani si sono coperte ancora prima di vedere le milizie talebane per la strada», è la sua drammatica testimonianza. L’uomo è stato intervistato da un collaboratore locale del Corriere all’interno di una delle moschee trasformate in campo profughi.

La testimonianza

«I talebani – racconta – chiedono alla popolazione di tornare indietro e restare nelle loro case. Assicurano ai pentiti che lavoravano per il governo una specie di passaporto di incolumità se accettano il nuovo corso. Ma per gli alti gradi dell’esercito e gli ufficiali della polizia non c’è scampo. Vengono ricercati e fucilati immediatamente».

E poi ancora: «Sappiamo per certo che una decina di poliziotti e ufficiali dell’esercito sono stati uccisi già quattro giorni fa nel centro di Kunduz. Tra loro c’era anche una donna poliziotto. Il perdono viene garantito solo ai soldati semplici che accettano di recarsi nei loro comandi e promettono fedeltà al nuovo califfato talebano», aggiunge. Misure drammatiche per le scuole di ogni ordine e grado: chiuse.

Chi sono i nemici e i traditori

Una situazione drammatica confermata, scrive il Corriere, da Assaf, un quarantenne che ha lavorato con le organizzazioni umanitarie internazionali ad Herat e che a sua volta ha raggiunto Kabul con la famiglia. «Tutti coloro che sono stati in contatto con gli occidentali vengono considerati nemici e traditori. Io parlo inglese. So di essere nel mirino. Cerco un visto qualsiasi per scappare all’estero. Qui non ho scampo e Kabul cadrà certamente nelle loro mani entro poche settimane».

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