Afghanistan, le promesse dei Talebani: saremo gentili con il nostro popolo, relazioni con tutti i Paesi

31 Ago 2021 11:41 - di Paolo Lami
kabul

Gentili con il popolo afghano che ha sofferto tanto, disponibili a stabilire relazioni diplomatiche con tutti i Paesi, Stati Uniti compresi, inflessibili contro chi vuole utilizzare l’Afghanistan come piattaforma per lanciare attacchi terroristici in giro per il mondo.

All’aeroporto internazionale Hamid Karzai di Kabul dove i Talebani sono entrati simbolicamente questa mattina per celebrare l’uscita dall’Afghanistan degli Stati Uniti partiti definitivamente ieri con l’ultimo volo, i nuovi padroni del Paese fanno pubblico esercizio di realismo e mettono in piedi un teatrino a beneficio dei media.

Dopo una notte di festa per la ritrovata “indipendenza” si presentano di nuovo al mondo civile come se la prima volta – prima della terribile strage allo scalo di Kabul – non fosse andata abbastanza bene. Ed enunciano quelli che assicurano essere, da oggi, i princìpi dello Stato islamico afghano.

Allo scalo aeroportuale di Kabul il portavoce dei Talebani, Zabihullah Mujahid, tiene una conferenza stampa. ”Questa vittoria appartiene a tutti noi – dice chiamando il Paese all’unità e cercando di tranquillizzare il popolo afghano terrorizzato dal pensiero di ciò che lo attende. – L’Emirato islamico è una nazione libera e sovrana”.

Il messaggio non è solo per il popolo afghano: ”vogliamo avere buoni rapporti con gli Stati Uniti e con il mondo intero. Apriremo a relazioni diplomatiche con tutti”. Insomma fanno di necessità virtù.

”Il nostro desiderio è che il nostro Paese non venga mai più invaso. Vogliamo pace, prosperità e un vero sistema islamico“, sostiene Zabihullah Mujahid rivolto a un gruppo di uomini in tenuta da combattimento, che ha ringraziato per gli sforzi compiuti per “ottenere l’indipendenza”.

“Siamo orgogliosi dei vostri sacrifici. E’ grazie all’onestà e alla pazienza che oggi siamo indipendenti”, ha affermato Mujahid, chiedendo ai combattenti talebani di “essere gentili” con il popolo afghano.

“Vorrei anche chiedervi di stare attenti a come trattate il vostro popolo. Questa nazione ha sofferto molto. Il popolo afghano merita di essere trattato con amore. Quindi, siate gentili con loro. Noi siamo i loro servitori. Non ci siamo imposti loro”.

Secondo al-Jazeera c’è ”una situazione calma” a Kabul dopo il pieno ritiro Usa e dopo la notte di festa dei Talebani.

”Nessuno potrà utilizzare l’Afghanistan per lanciare attacchi contro altri Paesi e distruggere la pace – promette il portavoce dei Talebani. – Ora l’autorità è in mano agli afghani, formeremo un governo islamico e garantiremo la sicurezza’‘.

E, per far questo, i Talebani intanto hanno dispiegato forze speciali allo scalo internazionale Hamid Karzai di Kabul questa mattina, con l’obiettivo di mettere ”in sicurezza l’aeroporto”, come ha confermato lo stesso Mujahid nel corso della conferenza stampa.

Siamo in grado di garantire la sicurezza dell’aeroporto. Presto tutto tornerà alla normalità. Le forze americane hanno lasciato un gran caos all’aeroporto. Si tratta di una questione tecnica e ci vuole del tempo per risolverla. Sono in atto sforzi per riprendere i voli commerciali”, ha spiegato Mujahid.

Prima di partire e di lasciare definitivamente l’Afghanistan, infatti, i soldati americani hanno distrutto blindati e reso inutilizzabili velivoli militari ”demilitarizzando l’area” dell’aeroporto, come ha spiegato il generale Kenneth McKenzie.

Le truppe Usa hanno “demilitarizzato73 aerei, 70 veicoli tattici corazzati e 27 Humvee in modo che non venissero utilizzati dai Talebani.

“Quei velivoli non voleranno mai più. Non potranno mai essere gestiti da nessuno”, ha assicurato McKenzie.

Un video pubblicato dal Los Angeles Times aveva mostrato i Talebani entrare in un hangar dell’aeroporto di Kabul e ispezionare gli aerei statunitensi.

Gli Stati Uniti hanno anche disabilitato il loro sistema di difesa missilistico ad alta tecnologia, il C-Ram, ha aggiunto il generale.

Con il ritiro delle loro truppe dall’Afghanistan, gli Stati Uniti , ha annunciato il Segretario di Stato Usa, Antony Blinken, hanno anche sospeso la loro missione diplomatica a Kabul trasferendola a Doha, in Qatar.

E’ necessario ”riconoscere la nuova realtà” dell’Afghanistan e ”concentrarci su ciò che possiamo fare per il futuro”, ha dichiarato il ministro degli Esteri britannico Dominic Raab parlando di ”guadagni tangibili per tutto il sacrificio” compiuto nei 20 anni di presenza occidentale in Afghanistan.

È una prima apertura ai Talebani guardati comunque con sospetto e preoccupazione dalla comunità internazionale in attesa che passino davvero dalle parole ai fatti.

Ci sono ancora ”poche centinaia” di britannici in Afghanistan, dopo le evacuazione effettuate in concomitanza con il ritiro delle tuppe Usa dal Paese, ha rivelato il ministro degli Esteri britannico.

“So che il numero di cittadini britannici è ora sceso a un livello molto basso, poche centinaia dato che ne abbiamo evacuati 5mila in totale”, ha detto Raab a Sky News.

I Talebani stanno trattando con Qatar e Turchia sulla gestione dell’aeroporto di Kabul, ha avvertito il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian.

Secondo Le Drian, i Talebani dovrebbero garantire la sicurezza dello scalo al più presto affinché gli afghani desiderosi di lasciare il Paese possano farlo sui voli di linea.

“La risoluzione del Consiglio di Sicurezza sulla messa in sicurezza dell’aeroporto deve essere attuata. Ci sono colloqui in corso con i qatarioti ed i turchi sulla gestione dell’aeroporto. Dobbiamo chiedere che l’accesso all’aeroporto sia sicuro“, ha detto Le Drian.

Il capo della diplomazia francese ha anche precisato che Parigi deve continuare a fare pressione sui Talebani, ma non sta negoziando con loro. Ma conoscendo la politica estera francese è abbastanza improbabile.

Intanto la Cina cerca di giocare da protagonista sulla scena assieme alla Turchia e alla Russia nello spazio geopolitico lasciato improvvisamente impresidiato.

E il vice rappresentante permanente della Cina alle Nazioni Unite, l’ambasciatore Geng Shuang, nel suo intervento all’Onu, punta il dito sul “ritiro disordinato e affrettato delle truppe straniere” quale la causa del recente caos in Afghanistan.

“Il ritiro – sostiene Geng Shuang – non è la fine delle responsabilità, ma l’inizio della riflessione”.

”Nei prossimi giorni possiamo aspettarci l’annuncio di un governo” da parte dei Talebani in Afghanistan, dice il ministro degli Esteri pakistano Shah Mahmood Qureshi. Che oggi ha ricevuto a Islamabad il capo della diplomazia tedesca Heiko Maas.

”I Talebani hanno detto che annunceranno il governo una volta completato il ritiro. E ieri c’è stato l’annuncio ufficiale” del ritiro americano, ha detto Qureshi.

”Nei prossimi giorni possiamo aspettarci l’annuncio di un governo“, ha detto nel corso di una conferenza stampa a Islamabad.

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