Il ddl Zan infiamma il web: da un’analisi dei social emerge che il 58% dei post sono contro la legge

18 Lug 2021 11:52 - di Redazione
ddl Zan

La legge contro l’omotransfobia, il ddl Zan, non piace agli italiani. I sondaggi hanno già certificato che per la maggioranza dell’opinione pubblica una normativa simile non rappresenta una priorità. E ora un report realizzato in esclusiva per il Giornale dalla piattaforma Human fotografa un sentimento critico degli italiani verso la legge.

Sui social atteggiamento critico verso il ddl Zan

“Sul web – scrive Il Giornale – il 58,1% dei post pubblicati su questo argomento ha, infatti, un sentiment negativo. E adesso chi glielo va a dire a Chiara Ferragni e al marito Fedez, che ai pollicioni alzati verso l’alto tengono tantissimo? Per i due influencer, che si sono spesi in prima persona a favore dell’approvazione del ddl Zan, è sicuramente una doccia ghiacciata, ma quello che ne esce con le ossa rotte è Enrico Letta”. 

Il no di Letta ad ogni forma di dialogo

Il suo no deciso ad ogni compromesso utile a far passare la legge con le adeguate correzioni ha determinato la polarizzazione dello scontro, spingendo l’ala più politicizzata degli utenti social a schierarsi.

“Dall’analisi fatta dalla piattaforma Human – continua il quotidiano – che nell’ultimo mese ha mappato 21mila post e analizzato 17mila commenti, andando a intercettare il parere di ben 3,2 milioni di utenti su Facebook, Twitter e Instagram, emerge chiaramente come questa polarizzazione abbia spostato il focus della discussione… Il muro contro muro voluto da Letta rischia ora di scontentare anche quei parlamentari che inizialmente si erano detti favorevoli al ddl Zan”.

Il sondaggio di Pagnoncelli: solo il 14% degli italiani interessato al ddl Zan

Giorni fa inoltre un sondaggio di Nando Pagnoncelli sul Corriere  rivelava come «solo una minoranza degli italiani (14%) si è informato sui contenuti del ddl e ha seguito con attenzione il confronto tra i partiti. Il 38% ha seguito abbastanza la questione, il 38% ne ha solo sentito parlare. E il 10% ignora il tema».

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