Migranti, no di Francia e Germania all’Italia. Meloni: «I risultati del governo dei migliori… Era prevedibile»

4 Giu 2021 13:09 - di Federica Parbuoni
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Nuovo schiaffo dell’Europa all’Italia sui migranti, stavolta assestato apertamente da Germania e Francia. Berlino e Parigi, infatti, dopo aver lasciato cadere nel vuoto l’appello alla «solidarietà» lanciato dal ministro Luciana Lamorgese, con il sostegno commissaria agli Affari interni Ylva Johansson, ora hanno esplicitato il loro rifiuto alla redistribuzione automatica, rivendicando il diritto di scegliere chi accogliere ovvero di dare accoglienza solo a chi ha davvero i requisiti per la protezione internazionale. Di fatto, si tratta di un no tout court, visto che la stragrande maggioranza dei migranti che sbarcano sulle nostre coste non può rivendicare la protezione.

Sui migranti schiaffo all’Italia di Germania e Francia

«Com’era quella storia raccontata dalla sinistra che erano i cattivoni polacchi e ungheresi a non volere la redistribuzione dei migranti?», ha commentato Giorgia Meloni sulla sua pagina Facebook. «La Francia di Macron e la Germania della Merkel si oppongono all’ipotesi di redistribuzione automatica di chi sbarca illegalmente in Italia. Diciamo – ha sottolineato la leader di FdI – che era prevedibile».

Meloni: «Era prevedibile»

«Il governo italiano dei migliori, come quello precedente guidato da Conte, sta proponendo questa ipotesi agli altri Stati Ue: voi controllate i vostri confini esterni, l’Italia invece no e fa sbarcare chiunque, ma poi gli immigrati illegali li distribuiamo in tutta Europa, ci state?», ha sintetizzato Meloni. «Gli altri – ha proseguito – rispondono, giustamente, picche e ci dicono che anche noi dobbiamo difendere i nostri confini, come chiunque altro. Oppure, se non vogliamo farlo allora ci teniamo i clandestini». «La furia immigrazionista della sinistra italiana, imposta anche al governo Draghi – ha quindi concluso la leader di FdI – rischia di far escludere l’Italia dall’area Schengen e di marginalizzare la nostra Nazione in Europa».

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