Marò, la Corte Suprema indiana chiude tutte la cause contro i militari. Accettato il risarcimento

15 Giu 2021 9:32 - di Redazione

Dossier chiuso sui marò.  Dopo 9 anni l’India ha messo finalmente la parola fine a tutti i  procedimenti contro Salvatore Latorre e Massimiliano Girone. I due fucilieri di Marina accusati di aver ucciso due pescatori al largo delle coste del Kerala. A  febbraio del 2012 mentre erano in servizio sulla nave mercantile Enrica Lexie.

Marò, l’India chiude tutti i procedimenti

Lo annuncia la Corte suprema di Nuova Delhi, come riferiscono i media locali. In seguito alla decisione finale di luglio dell’arbitrato internazionale, l’India aveva accettato di chiudere il caso dopo il deposito del risarcimento di 100 milioni di rupie, circa 1,1 milioni di euro. Destinato ai parenti delle vittime. La somma di denaro si aggiunge a quella già versata in passato dall’Italia per circa 245 mila euro.

La cauzione di 100 milioni di rupie ai parenti dei pescatori

Secondo i media di Nuova Delhi, la Corte Suprema considera “ragionevole e adeguato” il risarcimento, 80 milioni dei quali dovranno essere depositati a favore degli eredi dei due pescatori (40 per ogni famiglia) e 20 milioni al proprietario dell’imbarcazione.

Gentiloni: un successo della nostra diplomazia

Si chiude il caso con l’India. Un successo della diplomazia italiana”. Così su Twitter Paolo Gentiloni, commissario Ue agli Affari Economici. Che commenta con soddisfazione la notizia della chiusura di tutti i procedimenti contro i due marò italiani da parte della Corte Suprema indiana.

L’arbitrato internazionale dà ragione all’Italia

Lo scorso luglio, infatti, il tribunale arbitrale internazionale sul caso dei marò aveva dato ragione all’Italia. I giudici dell’Aja hanno riconosciuto “l’immunità” dei due fucilieri di marina. Arrestati nel febbraio 2009 con l’accusa di aver ucciso due pescatori indiani scambiati per pirati. Il tribunale ha riconosciuto che Girone e Latorre erano funzionari italiani. E hanno agito nell’esercizio delle loro funzioni. Dunque ha precluso all’India l’esercizio della propria giurisdizione nei loro confronti. E ha invitato le due parti a raggiungere un accordo.

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