Mao Hunan – Milano
Mao Hunan
Via Porpora, 5 – 20127 Milano
Tel. 02/49787361
Sito Internet:
OFFERTA
Mao Hunan fa parte di quella “new wave” della ristorazione cinese che ha caratterizzato la scena milanese degli ultimi anni: valorizzazione delle cucine regionali, un’offerta che va decisamente oltre i soliti piatti, specialità anche estreme (almeno, per un medio palato italiano), sia in termini di ingredienti usati che di generosità nell’utilizzo delle spezie. Quella che troverete qui è la cucina di un’area specifica del grande paese, lo Hunan appunto, con un amore smisurato per la piccantezza e certo non timida in quanto a “chicche” insolite. Un esempio? Saltate direttamente all’ultima sezione del menù, presentato in un divertente “libretto rosso” (i più nostalgici apprezzeranno il riferimento) dove troverete i piatti “che non ordinerete mai”, a base di un notevole assortimento di interiora e parti meno nobili. Se volete volare ad altitudini più familiari, non c’è che l’imbarazzo della scelta: potete pescare tra gli antipasti, come abbiamo fatto noi, con dei classici ravioli con gamberi, uova e verdure, oppure provare nella sezione noodles gli spaghetti “di fuoco” con salsa di tofu fermentata, carne e arachidi – gentilmente fornitici anche in una versione non piccante. Saranno buone scelte, anche se dobbiamo ammettere che la presenza dell’aglio è importante. Identica impronta si fa sentire anche nella scodella d’anatra, composta da pezzetti immersi in un succulento e denso sugo assieme a germogli di soia, cipollotto e funghi, e nelle costine di maiale fritte in una golosa panatura a base di panko, di cui ben si percepisce la precedente marinatura.
AMBIENTE
Annunciato da una vetrina su strada lasciata praticamente anonima, il locale si divide in una sala iniziale sobria ma comunque accogliente, con parete a mattoncini e giusto qualche foto a contestualizzare il tutto, e in una seconda sala un po’ più spoglia.
SERVIZIO
Rapido, gentile e informale, si premura di avvisare in anticipo del grado di piccantezza dei piatti.
Recensione a cura di: Milano de La Pecora Nera – ed. 2020 – www.lapecoranera.net