Tre video incastrano Biot. Nei 4 cellulari non ci sono i messaggi con la spia russa

2 Apr 2021 15:45 - di Paolo Lami

Sono tre i video ora in mano alla Procura di Roma in cui si vede il capitano di fregata Walter Biot, arrestato per spionaggio, fotografare di nascosto documenti militari classificati.

Da quanto emerge dalle indagini condotte dai Carabinieri del Ros su delega del procuratore di Roma Michele Prestipino e della pm Gianfederica Dito, lo Stato Maggiore della Difesa, il 16 marzo scorso aveva installato una telecamera nell’ufficio del capitano di fregata. Ed è questa telecamera che ha ripreso Biot.

Nei filmati si vede Biot che fotografa documenti cartacei o direttamente dal monitor del suo pc in tre diversi giorni: il 18, il 23 e il 25 marzo.

Nell’ultimo video, quello del 25, l’ufficiale di Marina dopo aver scattato le foto, toglie la scheda di memoria dal cellulare, la infila in un bugiardino di un medicinale e nasconde nello zaino la scatola, che sarà poi trovata e sequestrata dai Ros dopo l’arresto in flagranza in un parcheggio di Spinaceto dove doveva incontrarsi con un funzionario delle forze armate russe.

E ora saranno condotti accertamenti sia sulla sim, che sui 4 cellulari e sui due pc sequestrati  Biot.

In particolare, nell’ambito dell’indagine della Procura di Roma, verrà analizzato il contenuto delle schede Sd, un’operazione non semplice anche dal punto di vista formale, data la segretezza dei documenti carpiti dal capitano di fregata.

Ma c’e soprattutto un altro aspetto da chiarire: Biot aveva 4 utenze cellulari, tre intestate a lui e una alla Marina militare.

E dall’esame sui cellulari non sono emersi contatti telefonici fra Biot e il funzionario delle forze armate russe a cui venivano ceduti i documenti: un fatto questo che fa ritenere gli inquirenti che gli appuntamenti fra i due fossero decisi in altro modo e con scadenze prestabilite. Resta da capire come è con quale mezzo venivano decisi gli incontri.

Biot ha chiesto di essere ascoltato dai pm ai quali potrebbe chiarire diversi aspetti che ancora non tornano e che potrebbero aiutare a mettere a posto i tasselli del puzzle. E il suo difensore ha presentato istanza al Riesame.

Da parte russa, intanto, emerge l’imbarazzo ma anche il rammarico per una vicenda che guasta i rapporti con l’Italia.

È l’ambasciatore russo a Roma, Sergey Razov, nel corso di un’intervista a RaiNews 24, a parlare di “profondo dispiacere” anche per “la decisione, da parte italiana, di dichiarare due funzionari dell’ufficio dell’addetto militare persone non grate. Come ho sottolineato durante l’incontro con i vertici del ministero degli Esteri italiano, contiamo – auspica Razov – che questo incidente non influisca negativamente sulle relazioni complessivamente costruttive trai nostri Paesi”.

“Bisogna avere uno sguardo più ampio. Sono relazioni articolate che non possono assolutamente essere ridotte a singoli episodi spiacevoli”, cerca di ricomporre Razov, sottolineando che “l’Italia è veramente il partner privilegiato della Russia in Europa. Questo carattere delle relazioni si è consolidato nel corso di decenni, speriamo che questa collaborazione duri nel futuro”.

“Allo stesso tempo – ha proseguito l’ambasciatore russo – Italia è membro della Nato e dell’Ue, dove si applicano le regole di solidarietà e disciplina diplomatica. Non abbiamo dubbi a proposito e tanto meno illusioni”.

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