Il mondo della musica in rivolta: «Siamo alla farsa, 16mila allo stadio e i concerti sono vietati»

14 Apr 2021 9:37 - di Paolo Sturaro
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Il calcio sì, la musica no. Le contraddizioni del governo continuano. E scatenano le proteste. «È evidente che siamo di fronte a una farsa. Si dibatte su protocolli stringenti sui quali dovrebbe esprimersi il Cts, per consentire quest’estate eventi musicali con mille o poco più persone all’aperto. Nello stesso momento si approva un piano per l’accesso di oltre 16mila persone all’Olimpico in occasione degli europei di calcio». Così il Ceo della Fimi (Federazione dell’Industria Musicale Italiana) commenta con l’Adnkronos il via libera del governo al pubblico per le partite degli Europei di Calcio. Via libera che riguarda il 25% della capienza dello stadio come richiesto dal’Uefa.

Niente musica dal vivo, settore distrutto

«I danni causati al mondo dello spettacolo e della musica dal vivo dopo oltre un anno di pandemia e restrizioni», sottolinea Mazza, «sono immensi. Un settore distrutto, lavoratori dispersi e senza risorse, piccoli club che hanno chiuso per sempre. E ora si scopre che una decisione politica può derogare alle restrizioni sanitarie? È ridicolo».

«Non possiamo accettare questa discriminazione»

Mazza chiama a raccolta il settore. «Penso che artisti e addetti ai lavori non debbano accettare una discriminazione di tale portata. Deve essere immediatamente aperto un tavolo di confronto per ottenere quanto meno un trattamento equivalente. Se è possibile accedere in uno stadio con 16mila persone per il calcio deve essere possibile anche per un concerto. È una questione di principio. Il mondo della cultura non può essere trattato in questo modo», conclude il Ceo di Fimi.

Speranza e il sì al pubblico allo stadio

Pubblico allo stadio per i campionati di calcio Euro2021 in programma per giugno? «C’è un confronto con la Figc. E stiamo lavorando per creare le condizioni». Sono le parole del ministro della Salute Roberto Speranza a Porta a Porta.

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