Houellebecq e l’eutanasia in Francia: se un Paese approva questa legge, merita la distruzione

7 Apr 2021 9:33 - di Riccardo Angelini
Houellebecq

Eutanasia, in Francia la polemica divampa. Mentre va in aula la legge per garantire «un’assistenza medica che permetta, attraverso un aiuto attivo, una morte rapida e senza dolore, per qualsiasi persona capace e maggiorenne, nella fase avanzata o terminale di una malattia grave e incurabile». Legge sulla quale i partiti hanno lasciato libertà di coscienza.

L’intervento di Michel Houellebecq su Le Figaro

Nel dibattito interviene anche lo scrittore Michel Houellebecq. Con un intervento su Le Figaro. L’intervento dello scrittore francese viene rilanciato da Giulio Meotti nella sua newsletter quotidiana. “I sostenitori dell’eutanasia – scrive Houllebecq – fanno i gargarismi con parole di cui deviano il significato a tal punto che non dovrebbero nemmeno essere autorizzati a pronunciarle. Nel caso della ‘compassione’, la menzogna è palpabile. Nel caso della ‘dignità’, è più insidioso. Ci siamo seriamente allontanati dalla definizione kantiana di dignità sostituendo gradualmente l’essere fisico all’essere morale, che è diventato una specie di condizione di possibilità della dignità umana, fino a rappresentarne il solo vero significato”.

Eutanasia: i cattolici perderanno, resisteranno i medici

L’argomento secondo cui la Francia è “indietro” rispetto agli altri paesi fa sorridere Houellebecq. “La motivazione del progetto di legge che sarà presto presentato a favore dell’eutanasia è comica a questo proposito: quando si cercano i paesi a confronto dei quali la Francia è ‘indietro’, si trovano il Belgio, l’Olanda e il Lussemburgo; non sono molto impressionato”. Prevede quindi che i cattolici resisteranno come meglio possono, “ma, triste a dirsi, ci siamo più o meno abituati al fatto che i cattolici perdano ogni volta. Rimangono i medici, nei quali avevo fondato poche speranze, probabilmente perché li conoscevo poco, ma è innegabile che alcuni di loro resistono e rifiutano ostinatamente di dare la morte ai loro pazienti e forse rimarranno l’ultima barriera. Non so dove prendano questo coraggio, forse è solo il rispetto del giuramento di Ippocrate”.

Eutanasia, Houllebecq: se un Paese dice sì a una legge del genere, merita la distruzione

“Devo essere molto esplicito – conclude Houllebecq – quando un paese – una società, una civiltà – arriva a legalizzare l’eutanasia, perde, secondo me, ogni diritto al rispetto. Allora diventa non solo legittimo, ma desiderabile, distruggerlo, in modo che qualcos’altro – un altro paese, un’altra società, un’altra civiltà – abbia la possibilità di nascere”.

 

 

 

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