Addio al teologo ribelle Hans Kung. Era il “nemico” di Ratzinger, fu riabilitato da Bergoglio

6 Apr 2021 20:21 - di Guido Liberati
hans kung ANSA

Al’età di 93 anni è morto nella sua casa di Tubinga Hans Kung, uno dei teologi più famosi del mondo e fondatore, noto come teologo del dissenso. La sua posizione contro l’infallibilità del Papa, contro la prevalenza del potere romano nella Chiesa e su aspetti del culto mariano e altre posizioni che nel 1979 lo avevano messo a rischio di eresia.

Non a caso, la Santa Sede gli aveva tolto la licenza di insegnante ecclesiastico. Proprio per le sue posizioni divenne invece un idolo del movimento di riforma cattolico. A cominciare dai teologi della Liberazione e dei movimenti di estrema sinistra.

Kung è stato il teologo tedesco più letto assieme a Joseph Ratzinger. Il teologo di origine svizzera aveva compiuto 93 anni il 19 marzo. Nell’opinione pubblica, da decenni, era conosciuto soprattutto come la voce critica all’interno della Chiesa. Tuttavia, per sua stessa ammissione, egli odiava di essere «sempre chiamato critico della Chiesa o del papa».

Kung fu molto critico sul pontificato di Giovanni Paolo II

Nel conflitto tra Küng e il Vaticano, la sua posizione era particolarmente critica nei confronti di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI.  Si è riconciliato con il papato solo dopo le dimissioni di Ratzinger. Poco tempo dopo l’elezione di Bergoglio, Küng scrisse una lettera al primo papa latino-americano e, con sua grande gioia, ricevette una riposta «manoscritta e fraterna». Con questa corrispondenza Küng si considerava «quasi informalmente riabilitato», come egli stesso ebbe a dire.

Hans Kung e la celebrazione nel 2019 per i suoi 90 anni

Küng ha descritto il pubblico, che è durato diverse ore, come una “conversazione molto costruttiva e persino amichevole”. Ma ha continuato a criticare la visione teologica di Benedetto XVI, sostenendo in un’intervista del 2012 che il papa tedesco aveva “un’idea medievale del papato”.

Kung aveva ricevuto la piena riabilitazione nel 2019. La sua ex facoltà teologica cattolica di Tubinga si è infatti resa co-promotrice di una conferenza per celebrare i suoi 90 anni di età.

Il cordoglio dei vescovi tedeschi

“Con la morte di Hans Küng, la scienza teologica perde un ricercatore riconosciuto e controverso”, ha commentato il presidente dei vescovi tedeschi Georg Bätzing. “Si preoccupava di rendere comprensibile il messaggio del Vangelo e di dargli un posto nella vita dei credenti” in ambiti come l’ecumenismo vissuto, il dialogo interreligioso e interculturale, la fondazione da lui voluta per ricerche e progetti sulla pace, la giustizia e l’integrità del creato.

“Anche se ci sono state tensioni e conflitti” riguardo alle sue opinioni, ricorda Bätzing, “vorrei esprimergli il mio ringraziamento in quest’ora dell’addio per il suo impegno pluriennale come teologo cattolico per la trasmissione del Vangelo”. “Ricca” è l’eredità teologica che il pensatore svizzero lascia dietro di sé. Di lui Bätzing ricorda come sia stato “profondamente segnato dal Concilio Vaticano II, per la cui ricezione teologica si è molto impegnato”, e accenna inoltre alla visita a Papa Benedetto XVI nel settembre 2005, poco dopo l’elezione di Ratzinger al soglio pontificio.

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