Meloni: «Draghi? In continuità con Conte. Tutto cambia perché nulla cambi» (video)

8 Mar 2021 8:55 - di Sveva Ferri
meloni conte draghi

«In una nazione democratica non si limita la libertà delle persone con un atto amministrativo». Per questo, per Giorgia Meloni, il “primo segnale di discontinuità che era lecito aspettarsi dal governo Draghi” rispetto al governo Conte era la fine della stagione dei Dpcm. Invece, “tutto cambia perché nulla cambi”.

Meloni: «Draghi ha esordito in continuità con Conte»

“Credo che questi siano i grandi interrogativi di questo tempo e mi dispiace che Mario Draghi abbia esordito in continuità con il lavoro di Conte“, ha sottolineato la leader di FdI, intervistata dall’Agenzia Vista. Meloni quindi è tornata a sottolineare la necessità di un cambio di passo anche sui ristori. FdI lo chiede da tempo e continua a chiederlo anche al nuovo governo: “Non si calcolino i ristori sulla base dei codici Ateco, perché ci sono tante attività che pur non avendo chiuso non hanno guadagnato nulla, ma sulla base del fatturato“.

«Si recuperino risorse abolendo l’inutile cashback»

Servono poi “più risorse”. Esiste un modo semplice per trovarne, e FdI lo ha segnalato a Draghi attraverso una specifica proposta «molto seria» che il partito gli ha già inviato. “Abolire l’iniziativa inutile del cashback, che vale quasi 5 miliardi, per mettere quelle risorse sul decreto Ristori. Il governo italiano – ha quindi ricordato Meloni – ha speso finora 11 miliardi di euro sui ristori e quasi 5 sul cashback. Non mi pare una cosa intelligente“.

La Dad certifica «il fallimento» delle misure adottate

Quindi, una riflessione sulla Dad, nella quale proprio oggi ripiombano quasi 6 milioni di studenti. È “il segno del fallimento delle misure messe in campo finora“. “Abbiamo ampiamente denunciato che fossero insufficienti a fermare il contagio”, ha rimarcato Meloni, ribadendo che invece di pensare a chiudere palestre e ristoranti, divenuti “capri espiatori”, bisognava potenziare i mezzi pubblici e investire per contenere il rischio delle scuole. Meloni, quindi, ha portato l’esempio della Regione Marche, guidata da Francesco Acquaroli di FdI, che “ha speso alcuni milioni di euro per dotare le classi della regione di areazione meccanica controllata, che secondo gli esperti è il modo migliore per rendere l’aria salubre e impedire il contagio”.

Basta con le chiusure settoriali: «Non hanno senso»

Infine, il tema delle riaperture. “La strada giusta – ha avvertito Meloni – è che la politica si assuma, insieme ai tecnici, la responsabilità di creare protocolli per consentire a tutti quelli che possono adeguarsi di restare aperti”. Le chiusure settoriali, è tornata a sottolineare Meloni, “non hanno senso”. “Ancora nessuno mi ha spiegato – ha concluso Meloni parlando con l’Agenzia Vista – perché un ristorante a pranzo non è pericoloso e a cena sì”.

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