Morra indagato: diffamazione aggravata per gli insulti a Jole Santelli. E la butta in caciara

11 Feb 2021 19:35 - di Paolo Lami
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Il grillino Nicola Morra, presidente della Commissione Antimafia, è indagato con l’accusa di diffamazione aggravata per le gravi frasi pronunciate contro Jole Santelli quando la governatrice della Regione Calabria era appena deceduta per una malattia incurabile.

Lo ha confermato lo stesso Morra ma anche l’avvocato di Jole Santelli, Sabrina Rondinelli.

“Confermo che Morra è stato querelato, una volta a novembre e una a dicembre. E che c’è un’indagine della Procura di Cosenza”, ha confermato all’AdnKronos l’avvocato Rondinelli, in merito all’indagine per diffamazione che sarebbe stata aperta a carico del senatore del M5S Nicola Morra in relazione alle frasi da lui pronunciate dopo la morte del presidente della Regione Calabria Santelli.

Intervistato, Morra, noto per il suo giustizialismo, aveva detto all’epoca: “Sarò politicamente scorretto. Era noto a tutti che la presidente della Calabria, Santelli, fosse una grave malata oncologica. Umanamente ho sempre rispettato la defunta Jole Santelli, politicamente c’era un abisso. Se però ai calabresi questo è piaciuto, è la democrazia, ognuno dev’essere responsabile delle proprie scelte: hai sbagliato, nessuno ti deve aiutare, perché sei grande e grosso”.

Frasi che avevano indotto Paola e Roberta Santelli, sorelle della governatrice, a sporgere una querela. Che ha dato poi origine all’indagine della Procura di Cosenza su Morra.

“Dopo due giorni dall’aver divulgato la notizia della prossima l’audizione del dott. Palamara in Commissione Antimafia, apprendo da un’agenzia di essere indagato per diffamazione”, scrive Morra su Facebook

Nel video su Facebook, Morra cerca di buttare la palla fuori area: “Ho il dovere-diritto della trasparenza, sarà un caso, certamente, due giorni fa ho dato la notizia della prossima audizione del dottor Luca Palamara in Commissione Antimafia, sarà forse qualche altra cosa, però, tutto potrebbe essere”.

”Io adesso – anticipa Morra – provvederò a segnalare la notizia, per come sono le regole del Movimento, a chi di dovere, ai Probiviri, al garante, e procederò tranquillamente, perché se ho sbagliato dovrò rispondere dei miei errori, se non ho sbagliato, come penso, tutto dovrà essere archiviato”.

Mi sembra francamente irrituale che quelle parole, che sono state oggetto di polemiche formidabili all’epoca, possono produrre un’inchiesta con l’ipotesi di diffamazione aggravata e continuata – conclude Morra – però sarà la magistratura a dover decidere. Io intanto continuo e cercherò certamente di audire il dottor Palamara”.

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