Conte come Carneade. I potenti della terra lo “cancellano” a tempo di record. Ora l’idolo è Draghi

20 Feb 2021 15:41 - di Stefania Campitelli

Dimenticato a tempo di record. Come un Carneade qualunque. Abbandonato come una scarpa vecchia.  Il tavolo dei potenti, vedi il G7 di ieri, sembra non ricordarsi più di Giuseppe Conte. Sì l’ex premier italiano, l’avvocato del popolo, che ha gestito la pandemia a suon di Dpcm. Fino a qualche settimana fa stimato e apprezzato dai vertici dell’Unione europea. E dalla Casa Bianca. La cancelliera Merkel gli riservò un trattamento cordiale, molto diverso da quello con i ‘pericolosi’ sovranisti.

Draghi oscura Conte. Il G7 ha già dimenticato l’ex premier

Ma è bastato l’arrivo di Draghi per cancellare con un colpo di bianchetto il curriculum europeo di Conte, faticosamente conquistato. Un po’ impacciato al primo tavolo del G7 nel giugno 2018 Giuseppe Conte se la cavò discretamente. Era il suo esordio all’estero. Vissuto con una certa apprensione in Italia. Restò celebre la stretta di mando con il presidente Trump. Immortalata in un post dall’ex premier con la scritta “Storica alleanza. Nuova amicizia”.

Come dimenticare poi la conversazione rubata con la cancelliera tedesca a Davos. Durante la quale un Conte divertito bisbigliava alla Merkel della crisi di consensi dei 5Stelle. Tutto dimenticato.

Draghi accolto al G7 come un Messia

Ieri al G7  Draghi è stato un successo. Accolto come un Messia, come l’uomo dei miracoli. Evidentemente preceduto dalla narrazione in terra natìa incentrata sulle doti taumaturgiche dell’ex numero uno della Banca centrale europea. Ma l’ex banchiere centrale  godeva già della stima  internazionale soprattutto per il suo “whatever it takes“. Il salvatore dell’euro, a ogni costo, appunto.

 Europeismo e atlantismo le due parole chiave

L’arrivo di Super Mario ha letteralmente oscurato Conte. Nella migliore delle ipotesi un ricordo sbiadito. Un fantasma. Draghi ha parlato di salute, di ambiente e di un  nuovo modello di sviluppo. Un discorso molto apprezzato da Joe  Biden.  Il presidente “ha una strategia condivisa e la stessa “preoccupazione per i tentativi di Russia e Cina di mettere a rischio la democrazia in America e nel mondo”, ha detto il presidente Usa.  E Draghi sa che può diventare l’interlocutore privilegiato di Washington. Europeismo e atlantismo sono le due parole chiavi di Draghi. Un passe-partout per aprire le porte dei partner internazionali. Altro che Giuseppi…

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