Centrodestra: stretto tra Giorgia e Giorgetti, Salvini riscoprirà la Lega di lotta e di governo

19 Feb 2021 16:04 - di Niccolò Silvestri
Giorgia e Giorgetti

Tra Giorgia e Giorgetti. Che di questi tempi non è poi così dissimile dal transitare tra Scilla e Cariddi. Ma è proprio lì che naviga ora Matteo Salvini. E se la convenienza gli consiglia di tenere la prua nella direzione indicata da Giorgetti, la passione lo ammonisce a non allontanarsi troppo da Giorgia. C’è poco da fare, la scelta della Meloni di restare all’opposizione complica (e non poco) la vita della Lega di governo. Con Giorgia e Giorgetti nella medesima trincea, non vi sarebbero stati problemi. Così come sarebbe stato più facile pronunciare il fatidico “sì” al banchiere-premier se questi avesse raso al suolo la componente politica ministeriale per circondarsi di competenti di sua esclusiva fiducia.

Giorgia e Giorgetti: binomio non inconciliabile

Ha optato invece per un fritto misto che costringe Salvini a far finta di festeggiare il bicchiere mezzo pieno e autorizza Giorgia a contestarne la continuità con il governo precedente. Tra i due, nel frattempo, è tutto un brulicare di punzecchiature di spilli e piccoli dispetti. Il fritto misto servito da Giorgetti al Capitano non piace a tutti i leghisti. Qualcuno se ne sta andando e trova ricovero proprio sotto la tenda allestita per tempo da Fratelli d’Italia. Nel solo giorno della fiducia alla Camera, dal Carroccio sono scesi in tre: un europarlamentare, un deputato e un consigliere regionale. Meglio lì che altrove, certo. Quanto meno restano nel centrodestra. Ma la domanda è d’obbligo: resisterà la coalizione nelle condizionate? Sembrerebbe di sì.

La coalizione può restare saldissima

Innanzitutto perché lo vogliono gli elettori, in secondo perché conviene ai leader e, infine, perché l’alleanza è cementata da anni ed è tale in ben 14 Regioni. Insomma, la porta può anche sbattere, ma il cardine resta fermo. Non così per i rapporti di forza all’interno, alla luce di un elettorato rivelatosi ben poco vischioso negli ultimi anni. E che ora premia soprattutto il partito della Meloni. E siamo all’oggi, con Salvini preoccupato di perdere ancora consenso a destra. Tra Giorgia e Giorgetti è probabile che rispolveri la Lega di lotta e di governo. Ma è una strategia che può trasformarsi in una soluzione proficua per l’intera coalizione solo se adottata specularmente anche dall’alleata-concorrente. In tal senso, l’annunciata opposizione patriottica è più che incoraggiante.

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