Asia Argento denuncia un altro stupro: “Il regista Cohen mi ha drogata e violentata”

22 Gen 2021 12:39 - di Agnese Russo
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Un nuovo nome si aggiunge alla lista degli uomini dello spettacolo che avrebbero violentato Asia Argento: il regista Rob Cohen. A farlo è la stessa attrice, impegnata in questo periodo con la promozione della sua ultima fatica letteraria, un’autobiografia dal titolo Anatomia di un cuore selvaggio. “È la prima volta che parlo di Cohen. Successe nel 2002 mentre giravamo xXx. Abusò di me facendomi bere il Ghb (la droga dello stupro), ne aveva una bottiglia”, ha detto Asia Argento.

Asia Argento denuncia lo stupro del regista Rob Cohen

“Ai tempi sinceramente non sapevo cosa fosse. Mi sono svegliata la mattina nuda nel suo letto”, ha detto Asia Argento a proposito dello stupro che ha denunciato da parte del regista Rob Cohen. La confessione è contenuta in una lunga intervista al Corriere della Sera, nella quale, anticipando i temi del libro, l’attrice ha parlato degli “orchi” incontrati sulla sua strada. C’è la storia di Cohen, che ha diretto successi di botteghino come Fast and Furious e La Mummia, ma c’è anche quella anche, dei tempi del MeToo, del potentissimo produttore Harvey Weinstein. Argento è tornata anche sul quel caso, tirato fuori a un ventennio di distanza dai fatti, proprio come quest’ultimo.

Il rapporto con Weinstein: “Ancora non ero in analisi”

“Io avevo rimosso lo stupro. Quando tornò e mi chiese scusa dicendo che era mio amico, offrendosi di aiutarmi a trovare una tata per Anna Lou in America, nel 2002 – ha raccontato l’attrice a proposito di Weinstein – non avevo ancora iniziato il percorso di analisi per capire cosa mi avesse fatto per due volte. Non avevo nessuno negli Stati Uniti, ero sola. Mi sentivo forte del fatto che avevo già girato Scarlet Diva, in cui lui doveva essersi riconosciuto. Non sapevo che aveva fatto lo stesso a tante altre”.

“Mia madre mi picchiava perché doveva sfogarsi”

Argento quindi ha ripercorso anche il drammatico rapporto con la madre recentemente scomparsa, che la “picchiava” perché diceva che “ero la più forte”. “Doveva sfogarsi…”, ha sottolineato, raccontando poi di come sia sfuggita con l’aiuto del padre e del fatto che non è mai stata violenta con i suoi figli. “Sono riuscita a spezzare l’incantesimo”, ha chiarito l’attrice, soffermandosi poi anche con sul suo “amore della maturità”, quell’Anthony Bourdain morto suicida e già assurto alle cronache anche per il suo ruolo nell’affaire Jimmy Bennett. Si tratta di un altro presunto caso di stupro che avrebbe coinvolto la Argento, tra accuse reciproche su chi avesse molestato chi e un risarcimento che l’attrice avrebbe erogato al giovane collega proprio su suggerimento di Bourdain.

Il legame con Bourdain: “Gli parlo, aiuto il suo karma”

Nell’intervista al Corriere non si fa menzione del caso Bennett, mentre Asia Argento rivela di continuare a parlare con Bourdain. “Gli parlo sempre. Per un periodo lo facevo con rammarico: ‘Sono così sola ora, ma perché te ne sei dovuto andare?’. Ultimamente sto cucinando tantissimo con mio figlio e ad Anthony racconto le cose belle”, ha detto l’attrice, chiarendo che “non sono religiosa, ma faccio molta meditazione. Ad Anthony non chiedo aiuto, ma cerco di aiutare lui, di liberarlo da suo karma. Lo faccio anche per mia sorella e mia madre”.

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