Reddito di cittadinanza truffa, retata a Matera tra italiani e marocchini: c’è anche uno stupratore

10 Nov 2020 13:08 - di Lucio Meo
reddito di cittadinanza

Sono 31 le persone che i Carabinieri hanno scoperto in provincia di Matera e denunciato all’Autorità Giudiziaria per indebita percezione del reddito di cittadinanza, meccanismo che più si va avanti più svela un sottobosco di truffe. Hanno ottenuto il sussidio, diretto a chi non ha lavoro e non ha redditi sufficienti, quando invece è risultato che avevano entrate finanziarie, possedevano beni immobili ed auto o comunque non riunivano i requisiti previsti. I 31 sono stati anche segnalati alla Direzione Provinciale dell’Inps di Matera affinché sia loro revocata l’erogazione del beneficio ed attivata la procedura di recupero delle somme che hanno fin qui ricevuto. Ammonta a 184mila euro l’importo complessivo che dovrà essere restituito.

Il reddito di cittadinanza di Di Maio continua a seminare truffe

Le prime indagini sono state svolte a Pisticci, Ferrandina e Marconia, dove i Carabinieri delle locali Stazioni, nell’ambito di specifici controlli, hanno denunciato in stato di libertà soggetti di nazionalità italiana, marocchina, rumena ed ucraina che al fine di ottenere indebitamente il beneficio hanno redatto autocertificazioni contenenti dichiarazioni non veritiere relative al possesso del permesso di soggiorno di lunga durata o alla residenza in Italia da almeno 10 anni, così come richiesto dalla legge. In aggiunta, 2 persone sono risultate proprietarie di autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600 cc, immatricolati per la prima volta nei due anni antecedenti la presentazione della domanda.

Spunta lo stupratore sessuale rumeno

I redditi percepiti si riferiscono agli anni 2019/2020, per un danno erariale accertato di circa 150.000 euro.Anche ad Irsina i Carabinieri della Stazione hanno smascherato 3 cittadini del posto che percepivano illecitamente il reddito di cittadinanza. Le indagini hanno consentito di accertare che tutti gli interessati, presentando documentazioni false presso la Direzione Provinciale dell’Inps di Matera, hanno illecitamente percepito il reddito di cittadinanza intascando somme complessive per 34mila euro circa nonostante fossero sottoposti a misure cautelari o detentive. In particolare uno di essi si era sottratto ad un provvedimento cautelare in carcere emesso dal Tribunale, Ufficio Gip di Matera perché gravemente indiziato di violenza sessuale ed era fuggito in Romania, dove poi è stato arrestato in esecuzione di un mandato di arresto europeo ed estradato in Italia.

C’è chi inserisce nel reddito anche la moglie divorziata

A Matera infine i Carabinieri hanno denunciato un 45enne del posto, già noto alle Forze dell’Ordine, poiché nella documentazione presentata al fine di ottenere il reddito di cittadinanza aveva inserito false dichiarazioni inerenti la propria situazione familiare e patrimoniale/reddituale. Aveva, infatti, dichiarato che nel proprio nucleo familiare era ancora presente la ex moglie, dalla quale invece è separato già da diversi mesi, falsità che comportava la rappresentazione di una situazione economica personale di maggiore indigenza al fine di percepire un reddito di cittadinanza più consistente. In questo caso, però, l’uomo è stato scoperto prima che potesse iniziare a percepire il beneficio.

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