Firenze, maestra inverte i ruoli a scuola: i maschi fanno le femmine e viceversa. Genitori in rivolta

17 Nov 2020 11:11 - di Valeria Gelsi
gender scuola

Le favole e le piccole recite come grimaldello per indottrinare a scuola i bambini sulle teorie gender. Succede in una elementare e media di Firenze, dove l’educazione contro gli stereotipi di genere è stata affidata a un’associazione queer, ovvero che si ispira a una corrente di pensiero che si spinge oltre anche rispetto al mondo Lgbt. Per i queer, in sostanza, sul fronte dell’identità di genere vale tutto.

La teoria gender a scuola

Il laboratorio organizzato da Ireos Onlus – Centro Servizi Autogestito Comunità Queer ha suscitato la reazione dei genitori, che hanno appreso dell’iniziativa da un consiglio di classe. Ma non è la sola iniziativa che ha messo in allarme i genitori. Nella scuola elementare, infatti, c’è un’insegnante di inglese che fa recitare scenette ai bambini assegnando i ruoli maschili alle femmine quelli femminili ai maschi. Il tutto senza consultare le famiglie.

La ribellione delle famiglie

“Giustissimo che in questi corsi si parli di inclusione culturale, di lotta al razzismo, al bullismo e al sessismo. Ma affrontare temi come le differenze di genere con dei bambini di 8 anni è una follia. Fino a prova contraria sono le famiglie che dovrebbero, se e quando sarà il momento affrontare, certi argomenti”, ha detto al quotidiano La Nazione una madre. La donna si è anche detta decisa a non mandare il figlio a scuola nei giorni del laboratorio.

Le associazioni dalla parte dei genitori di Firenze

Dalla parte dei genitori si sono schierati la Onlus Provita e Famiglia e il Comitato Educazione Infanzia e Adolescenza, che ha parlato del rischio che la scuola si trasformi in un luogo di “violenza psicologica”. Sul fronte della politica sono stati FdI e Lega a dare voce alle famiglie. “Non trovo appropriato un progetto del genere per la scuola primaria. Come ritengo indispensabile che durante lo svolgimento della lezione ci sia uno psicologo e un genitore testimone per ogni classe”, ha detto il capogruppo di Fratelli d’Italia, Alessandro Draghi.

Scuola, FdI: “Tutelare chi crede nella famiglia tradizionale”

“C’è ancora bisogno di tutelare bambini e genitori che prediligono la famiglia tradizionale”, ha poi aggiunto l’esponente di FdI, rispondendo all’assessore comunale Sara Funaro, che ha bollato il sostegno dato dall’opposizione alle famiglie come “clamore” pretestuoso e difeso il progetto assicurando che l’amministrazione lavorerà in quel senso “ancora di più e con maggiore convinzione”.

Donzelli: “Con il ddl Zan andrà ancora peggio”

E se il consigliere comunale della Lega Andrea Asciutti ha comunque chiesto a Funaro “la sospensione immediata di tale laboratorio”, è stato il deputato di FdI, Giovanni Donzelli, a ricordare che coperture a iniziative come questa arrivano dalla sinistra ai livelli più alti. “Il Ddl Zan, sta giustificando questi metodi, e anzi la situazione peggiorerà una volta che sarà approvata. La nuova legge, già approvata dalla Camera, istituisce la Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia per insegnare ai bambini delle elementari a scegliere, anche a giorni alternati, se sentirsi maschi, femmine, o trans. Abbiamo provato in tutti i modi a fermarli proponendo emendamenti di buonsenso alla Camera. La sinistra li ha tutti bocciati. Ma noi non ci perdiamo d’animo“.

 

 

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