Salvini aggredito: una giovane africana gli strappa la camicia, il rosario e la catenina (video)

9 Set 2020 13:45 - di Luisa Perri

Matteo Salvini è stato aggredito a Pontassieve, dove una ragazza africana gli ha strappato camicia e rosario. Il leader della Lega è stato violentemente strattonato dalla giovane che gli ha strappato la camicia e anche la catenina che aveva al collo.

Aggredito Salvini: la polizia ha evitato il peggio

È quanto successo al segretario della Lega poco dopo il suo arrivo a Pontassieve. Uno degli appuntamento del suo odierno tour elettorale in provincia di Firenze. Immediato l’intervento delle forze dell’ordine che hanno identificato la giovane in una ventenne originaria del Congo. Accertamenti sono in corso sulla ragazza da parte della questura che parla di una persona «in evidente stato di alterazione psico-fisica». La giovane africana, da quanto spiegato, era tra il pubblico che si era radunato per l’arrivo del leader della Lega.

A Pontassieve ieri minacce al ristoratore

Che il clima a Pontassieve non fosse dei migliori si è capito ieri sera. Minacce e insulti hanno costretto il ristorante che doveva ospitare il leader del Carroccio ad annullare un semplice pranzo. Ieri sera “il proprietario del ristorante Sunset, che io abbraccio e tornerò da lui da privato cittadino, ha dovuto disdire perché quando si è sparsa la notizia che osava ospitare a pranzo 50 persone, pagato da noi, per un piatto di pasta tra un incontro e l’altro, è stato subissato di insulti e minacce di morte. Se c’è qualcuno che cerca eventuali fascisti, gli unici rimasti in Toscana sono i fascisti rossi”. Così il segretario della Lega, nel comizio tenuto questa mattina al mercato settimanale di Fucecchio (Firenze) per sostenere la candidatura di Susanna Ceccardi alla presidenza della Regione Toscana. Aggredito Salvini, quindi, ma la tensione era già nell’aria.

Commenti

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  • Franz 9 Settembre 2020

    L’Italia sta diventando il paese che accoglie tutti quelli che nel mondo hanno problemi psitici o almeno è questa la scusa per giustificare la loro violenza. La mancanza di rispetto per chi non la pensa come loro gli viene insegnata dai buonista.