La mesta parabola dell’ex-pm Ingroia: da candidato premier ad aspirante sindaco

3 Set 2020 16:11 - di Francesca De Ambra
Ingroia

Non era ancora sceso in lizza e già sigle, liste e partiti si spaccavano sul suo nome. Diavolo d’un Ingroia: la passione per la politica deve averlo tarantolato sul serio. Lo avevamo lasciato candidato premier della cosiddetta “rivoluzione Arancione“, in tridente con altri due pm prestati allo politica come Luigi de Magistris e Antonio Di Pietro e lo ritroviamo candidato sindaco. Non a Palermo, come pure si potrebbe ipotizzare, ma in quel di Campobello di Mazara, 12mila anime nel Trapanese. Una rimodulazione al ribasso delle proprie legittime ambizioni cui certamente non è estraneo il clamoroso flop registrato alle elezioni politiche del 2013. Ma Ingroia non è tipo da fermarsi al primo rovescio. L’importante è stare in pista.

Ingroia nel 2013 si presentò con Rivoluzione Civile

Una mano in tal senso gliela diede anche Rosario Crocetta, immaginifico governatore (Pd) della Sicilia, chiamandolo alla guida di Riscossione Sicilia, carrozzone preposto all’esazione di tasse, tributi e gabelle. Ingroia, reduce dal fiasco elettorale, accettò di buon grado: «Penso – dichiarò – che vista la mia esperienza sia più utile il mio impegno lì». Più o meno le stesse parole per dare senso alla sua candidatura a Campobello: «Una personalità che ha la mia storia, simbolo della legalità e dell’antimafia nella terra di Messina Denaro». Speriamo gli vada meglio. Impresa, per altro, tutt’altro che proibitiva alla luce dei guai passati al vertice di Riscossione Sicilia e finiti solo in Cassazione dopo quattro anni di tormenti.

Si presenta a Campobello di Mazara, nel Trapanese

Ingroia, va da sé, punta tutto sulla notorietà accumulata da procuratore aggiunto di Palermo che ha indagato sulla trattativa Stato-mafia. Campobello ha subito due scioglimenti per infiltrazioni malavitose. Ma che anche nel campo dell’antimafia militante sia cambiata la percezione dell’ex-pm lo dimostra la presa di distanza del M5S seguita da quella del movimento Centopassi: «Nessun sostegno da parte nostra, solo iniziative di singoli». Insomma, comincia male. Ma L’ex-pm oggi avvocato tira diritto per la sua strada e rilancia: «A Campobello c’è un problema di legalità, e io rappresento una reale alternativa alla gestione dell’ordinaria amministrazione». Insomma, o Ingroia o il diluvio.

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