Le Asiatique – Roma
26 Ago 2020 0:01 - di Redazione
Le Asiatique
Largo Fontanella di Borghese, 86/a – 00186 Roma
Tel. 06/69330441
Sito Internet: www.leasiatique.it
OFFERTA
Intrigante ed elegante locale che si muove tra le cucine dell’estremo Oriente con incursioni dal resto del mondo. Durante la nostra cena abbiamo assaggiato varie preparazioni, iniziando con un delicato usuzukuri, ovvero carpaccio di spigola avvolto nel carbone alimentare, aromatizzato da un dressing al sesamo e accompagnato da un croccante allo zenzero. Proseguendo, notevole il ceviche al cardamomo e mandarino realizzato con spigola e capesante, il tutto esaltato da un’eccellente salsa con zenzero candito e cipolle in agrodolce. Ottimi anche i gyoza di anatra e foie gras alla piastra dal sapore netto e serviti con una densa salsa tobanjan a cui abbiamo affiancato il pan bao, pane cinese al vapore arricchito da un saporito trito di maiale. Tra le varianti di sushi, abbiamo optato per la selezione di sei nigiri con tonno, salmone e spigola, di cui tre crudi e tre scottati e arricchiti con salse. Asciutto e croccante il fritto del kai zan roll, gambero in tempura con avocado e robiola alle erbe e tartare di gamberi con un topping di salsa alla ’nduja, una preparazione all’apparenza azzardata, ma che invece dimostra la bravura dello chef nel calibrare i sapori. Tra i dolci non ci ha convinto la terra cotta, cioè una panna cotta alla menta (non pervenuta) servita con un buon crumble al cioccolato e frutti di bosco e con un sorbetto degli stessi con mandorle e lime. Ottima, invece, la fetta di ananas affumicata al rosmarino, mou di Cointreau e sake con crumble salato e sorbetto allo yuzu.
Intrigante ed elegante locale che si muove tra le cucine dell’estremo Oriente con incursioni dal resto del mondo. Durante la nostra cena abbiamo assaggiato varie preparazioni, iniziando con un delicato usuzukuri, ovvero carpaccio di spigola avvolto nel carbone alimentare, aromatizzato da un dressing al sesamo e accompagnato da un croccante allo zenzero. Proseguendo, notevole il ceviche al cardamomo e mandarino realizzato con spigola e capesante, il tutto esaltato da un’eccellente salsa con zenzero candito e cipolle in agrodolce. Ottimi anche i gyoza di anatra e foie gras alla piastra dal sapore netto e serviti con una densa salsa tobanjan a cui abbiamo affiancato il pan bao, pane cinese al vapore arricchito da un saporito trito di maiale. Tra le varianti di sushi, abbiamo optato per la selezione di sei nigiri con tonno, salmone e spigola, di cui tre crudi e tre scottati e arricchiti con salse. Asciutto e croccante il fritto del kai zan roll, gambero in tempura con avocado e robiola alle erbe e tartare di gamberi con un topping di salsa alla ’nduja, una preparazione all’apparenza azzardata, ma che invece dimostra la bravura dello chef nel calibrare i sapori. Tra i dolci non ci ha convinto la terra cotta, cioè una panna cotta alla menta (non pervenuta) servita con un buon crumble al cioccolato e frutti di bosco e con un sorbetto degli stessi con mandorle e lime. Ottima, invece, la fetta di ananas affumicata al rosmarino, mou di Cointreau e sake con crumble salato e sorbetto allo yuzu.
AMBIENTE
Occupa la base di un antico palazzo ed è composto da un dedalo di sale e salette in cui il legno e i mattoni a vista si alternano a mobili e finiture contemporanee per un ambiente elegante ed accogliente.
SERVIZIO
Corretto e arricchito dalle giuste attenzioni senza essere pressante.
Recensione a cura di: Milano de La Pecora Nera – ed. 2020 – www.lapecoranera.net